Hong Kong – Polizia entra nel politecnico occupato, oltre 100 arresti

La polizia cinese si insedia in un politecnico occupato dai manifestanti di Hong Kong. Arrestati oltre cento attivisti, gli Usa si schierano contro Pechino

Hong Kong
Scontri tra manifestanti e Polizia ad Hong Kong (via Getty Images)

Si continuano a vivere ore di grandissima tensione ad Hong Kong. Infatti durante la notte italiana, la polizia cinese ha deciso di fare irruzione in un politecnico, occupato da oltre 200 attivisti per la democrazia. Poco dopo l’entrata nello stabilimento della polizia, si sono sentite alcune esplosioni. Dopo ore di assedio i poliziotti sono riusciti a prendere in arresto oltre 100 manifestanti.

La prima mossa della polizia locale, era stata quella di bersagliare lo stabilimento con gas lacrimogeni e idranti, per colpire gli studenti presenti nel campus. D’altra parte gli studenti erano decisi a non stare a guardare, ed a rispondere al fuoco della polizia con molotov, rudimentali catapulte e frecce.

Una volta scaduto l’ultimatum però, la polizia ha deciso di erigere un cordone intorno al Politecnico, per evitare una possibile fuga dei manifestanti e per riuscire ad arrestare quanti e più attivisti possibile.

Hong Kong, gli scontri all’interno del Politecnico

Alcuni testimoni oculari, hanno raccontato che cecchini della polizia hanno sparato gas lacrimogeni dall’edificio del museo che si trova di fronte all’università, mentre gli agenti in assetto anti-sommossa correvano all’interno. Di tutta risposta, gli studenti per rallentare l’attacco hanno fattto esplodere alcune molotov all’ingresso dell’edificio.

Gli studenti però non hanno calcolato il rischio degli effetti delle molotov, con il fuoco che ha raggiunto grandissime proporzioni ed ha portato all’incendio del campus.

Dopo un paio di ore d’asseddio, la polizia ha deciso di ritirarsi dal campus con all’interno oltre 200 studenti. L’interruzione dell’operazione da parte dei poliziotti, è avvenuta per permettere agli studenti di uscire dal campus per consegnarsi autonomamente.

Sull’operazione ha parlato il rettore dell’università in questione: “Siamo stati informati della sospensione temporanea dell’uso della forza con una condizione: se i manifestanti non faranno ricorso alla violenza, anche la polizia si asterrà” – il rettore ha poi continuato – “Abbiamo ricevuto il permesso dalla polizia per voi di lasciare il campus pacificamente.  Personalmente vi accompagnerò alla stazione di polizia, per accertarmi che i vostri casi siano trattati giustamente” – ha infine concluso – “Spero che accetterete“.

Altre testimonianze sottolineano la brutalità della polizia. Infatti nel momento in cui gli studenti avrebbero cercato di uscire dall’università, la polizia gli ha lanciato contro gas lacrimogeni e proiettili di gomma. A riferirlo al mondo, ci hanno pensato fonti interne al campus. Molte foto e video, mostrano i tentativi degli studenti di scappare aprendosi la strada lungo Science Museum Road con bottiglie molotov e lancio di mattoni, ma senza successo.

Infine gli agenti hanno sigillato la scena con una cortina di gas lacrimogeni a ogni uscita, il tutto per impedire la fuga dei manifestanti dal campus diventato una roccaforte pro democrazia.

L.P.

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