Bruno Fuduli, 57 anni, ex pentito del narcotraffico ed infiltrato nei Ros si è tolto la vita. Aveva più volte dichiarato di sentirsi abbandonato dallo Stato
Aveva appena 57 anni Bruno Fuduli, quando nella giornata di ieri, ha deciso di togliersi la vita nella sua abitazione di Filandari, nel Vibonese.
Fuduli era un ex narcotrafficante, che aveva deciso di pentirsi e collaborare con la giustizia italiana, ma da tempo, a causa della mancata protezione, si sentiva abbandonato dallo stato. Da anni così aveva deciso di fuoriuscire dallo stato di protezione, visto che le sue proteste nei processi non erano servite a nulla.
Narcotraffico, l’importanza di Bruno Fuduli nei Ros
Ma Bruno Fuduli aveva un ruolo importantissimo nei Ros, visto che grazie alle sue testimonianze, Polizia e Carabinieri erano riusciti ad effettuare i più importanti sequestri di cocaina nella storia mondiale di lotta al narcotraffico.
Nel 2004, inoltre, grazie a Fuduli, la Dda di Catanzaro ha coordinato una delle più imponenti operazioni di sempre contro il narcotraffico internazionale di cocaina. Il nome dell’inchiesta era “Decollo”. Gli interventi della polizia portarono a centinaia di arresti tra Calabria, diverse regioni italiane, Colombia, Venezuela ed Australia.
Prima dell’operazione “Decollo”, Bruno era stato arrestato nell’inchiesta chiamata “Overloading” e successivamente condannato a 16 anni di carcere in primo grado a Roma.
Viene successivamente assolto per l’operazione Overing, lo scorso anno dal Tribunale di Vibo Valentia. In quel caso, la condanna prevedeva ben 15 anni di carcere. Da anni collaborava da infiltrato nei Ros. Da anni possedeva una fabbrica di marmi. I narcotrafficanti scelsero la sua fabbrica per importare dalla Colombia enormi blocchi di marmo. Ovviamente all’interno dei blocchi, c’erano ingenti quantità di cocaina, pronta da distribuire nelle diverse piazze di spaccio.
L.P.
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