Movimento 5 Stelle, voto Rousseau: esito, reazioni e polemiche

Movimento 5 Stelle, voto Rousseau: dopo le 20 di oggi l’esito della consultazione sulle prossime Regionali. Ma la base si spacca e molti contestano.

Movimento 5 Stelle, voto Rousseau: alle 20 la chiusura delle votazioni sulla piattaforma per capire cosa fare alle prossime Regionali in Emilia-Romagna e Calabria. E a stretto giro l’esito: in tutto 27.273 preferenze su un totale di 125.018 aventi diritto al voto. Ha vinto il ‘No’ con 19.248 voti (pari al 70,6%) mebtre il ‘Sì’ si è fermato a 8.025 preferenze (il 29,4%). Quindi i 5 Stelle si presenteranno con una loro lista, ma il vito non cancella le polemiche di oggi

Nel mirino ci sono le ultime scelte dei parlamentari pentastellati ma anche la gestione. Come nel caso dell’ultimo voto su Rousseau. Un quesito formulato al contrario e infatti molti non l’hanno capito. In pratica i 125mila iscritti dovevano confermare o meno la decisione di chiamarsi fuori dalle elezioni almeno fino a marzo. In pratica, così avrebbero saltato i prossimi due appuntamenti regionali.

Dalle due regioni però, ancora prima del’esito, si sono alzate forti le voci di protesta. In Calabria diverse contestazioni, come quella del parlamentare 5S Francesco Sapia sbotta: “Non si può far decidere sulla piattaforma Rousseau se il M5S in Calabria debba partecipare o meno alle prossime competizioni regionali. Ho sputato sangue per il Movimento adesso mi sento tradito. Non mi nascondo dietro nessuna logica di partito”. E Paolo Parentela coordinatore della campagna elettorale per il Movimento in Calabria ha annunciato le sue dimissioni: “Con il voto su Rousseau, i vertici del Movimento 5 Stelle scelgono di non scegliere. Così deludono le migliaia di attivisti calabresi che con sacrifici e rischi hanno sempre lavorato sul territorio. E ignorano il percorso che abbiamo già avviato, scaricando su tutti gli iscritti la responsabilità di una scelta inquadrata in termini profondamente sbagliati”.

Meglio non va nell’altra regione che andrà alle urne. Sulla pagina Facebook dei Cinque Stelle dell’Emilia-Romagna possiamo leggere: “Il Movimento sta attraversando una fase di cambiamento. Ma mandare i cittadini nelle istituzioni è nel suo dna. Per questo vi invitiamo a votare ‘no’ al quesito proposto su Rousseau per permettere la presentazione della lista M5s alle prossime Regionali. Tanti attivisti e portavoce in questi mesi hanno manifestato la volontà che il M5s si presenti”.

Movimento 5 Stelle voto Rousseau contestazioni Luigi Di Maio
Movimento 5 Stelle, voto Rousseau: forti contestazioni contro Luigi Di Maio (Getty Images)

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Movimento 5 Stelle, tutti attaccano e Di Maio si difende così

Gli attivisti dei 5 Stelle quindi contestano aspramente la formulazione del quesito su Rousseau. Lo ammette anche il senatore Gabriele Lanzi, emiliano: “Come portavoce abbiamo rappresentato al capo politico quanto i territori hanno espresso in merito alla partecipazione alle regionali. Dobbiamo esserci. Questo è l’unico messaggio che abbiamo trasmesso. Solo come extrema ratio abbiamo chiesto di far decidere agli iscritti sulla nostra piattaforma Rousseau. Pecisando però di riservare la consultazione solo gli iscritti della Regione. Perché un piemontese o un pugliese dovrebbe negare la partecipazione al voto regionale in una regione che non è la sua?”.

Luigi Di Maio, assediato dalle critiche, ha provato a difendersi. Questa mattina su La7 è stato conciliante: “Normalmente preferisco non votare, ma chiedere al Movimento quale sia la direzione da prendere. Io credo che le decisioni importanti vadano prese con gli iscritti. I più grandi errori li ho commessi scegliendo da solo”. Questa sera però ha ammesso le difficoltà dei pentastellati: “Abbiamo bisogno di un po’ di tempo, come Movimento, per rigenerare obiettivi, organizzazione e identità, ma se ci sono elezioni ogni due mesi, questo è impossibile. Se vogliamo fare degli Stati generali, ma veri e che diano uno shock positivo, abbiamo bisogno di un po’ di tempo. Il team del futuro si insedia il 15 dicembre, da allora sarà impegnato a organizzare gli Stati generali”.

Di Maio non ci sta a passare per quello che vuole dare il colpo di grazia all’alleanza con il Pd e quindi far cadere il governo. “Quando non ci andranno più bene le cose lo diremo alla luce del sole. Non capisco perché ogni volta che decidiamo in rete si parla di spaccatura”.