Nasce il ‘manifesto delle sardine’ che hanno messo nero su bianco il loro impegno contro tutto i populismi. E le manifestazioni si moltiplicano.
Nasce il ‘manifesto delle sardine’: quella che era partita fa Bologna la settimana scorsa come iniziativa isolata sta prendendo piede in tutta Italia. Mattia Santori, Giulia Trappoloni. Roberto Morotti e Andrea Garreffa, promotori della prima manifestazione, si stanno muovendo.
Hanno aperto una pagina Facebook ufficiale, “Seimila sardine”, per collegare tutte lei niziative. Ma hanno anche registrato il marchio ‘6000 Sardine’ all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo). Solo i primi passi ufficiali per un movimento che sta creando proseliti in tutto il Paese anche se i suoi ideatori continuano a dire di non voler fondare un partito.
Intanto i raduni continuano. Oggi, nonostante la pioggia, erano in centinaia a manifestare a Sorrento. E domani si replica a Palermo in piazza Verdi ore 18.30), poi sabato a Reggio Emilia (piazza Prampolini, ore 18.30) e Perugia, domenica a Rimini. La prossima settimana le ‘sardine’ manifesteranno a Parma lunedì 25 (piazza Duomo, ore 19), a Napoli (piazza del Gesù, ore 19), Firenze e Ferrara sabato 30. Inoltre a Milano (piazza Mercanti, ore 17) e Avellino in piazza Garibaldi dalle 19, domenica 1° dicembre.

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Sardine, il movimento ha anche il suo primo manifesto. Ecco cosa recita
Di oggi, come accennavamo prima, è il ‘manifesto delle sardine‘, un primo documento per spiegare cosa sono ma anche cosa non vogliono. “Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita. Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla”.
Le ‘sardine’ ammettono che per tropo tempo hanno lasciato fare “perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare”. Ora però è il tempo dell’azione: “Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto”.
Sanno di essere già in molti (“centinaia di migliaia” secondo il manifesto) e sono qui per dire stop. “Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo. Noi siamo sardine libere, e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto”.