Animazione sospesa, primo intervento negli Usa: cosa significa e come funziona

Animazione sospesa, primo intervento negli Usa: un’operazoine rivoluzionaria, con la temperatura corporea del paziente bloccata.

Animazione sospesa, primo intervento negli Usa: una tecnica innovativa, utilizzata dgli specialisti della Maryland University. Un intervento che apre nuove frontiere alla tecnica ma anche alla ricerca scientifica. In pratica la temperatura corporea del paziente è abbassata in maniera artificiale per bloccare i processi del metabolismo. Questo significa dare più tempo ai chirurghi mentre operano.

La notizia di questa operazione eccezionale è stata comfermata dalla rivista ‘New Scientist’. Sarebbe stato eseguito un intervento con animazione sospesa che in realtà è solo il primo capitolo di un progetto più ampio. Uno dei ricercatori infatti ha spiegato che il test dovrebbe arrivare almeno a venti casi. Intanto però la tecnica dell’Emergency preservation and resuscitation (Epr) ha dimostrato di essere efficace.

Animazione sospesa intervento negli Uss
Animazione sospesa, primo intervento negli Usa: nuove frontiere nella ricerca (foto d’archivio)

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Animazione sospesa, la temperatura del corpo abbassata fino a 10 gradi

Ma cosa significa l’animazione sospesa? Consiste nel sostituire il sangue del paziente, a cuore immobile, con una soluzione salina fredda. Serve per portare il corpo intorno ad una temperatura di cira 10 gradi, anomale in condizioni normali. Così vengono bloccate per circa due ore tutte le funzioni cellulari evitando i danni ai tessuti derivanti da una scarsa ossigenazione.

A quel punto i medici hanno due ore per terminare l’intevento. Al termine,  il corpo viene riscaldato e riportato alla temperatura normale reintroducendo il sangue. Nel caso dell’animazione sospesa il cuore continua a battere con frequenza minima. Il cervello invace rimane in una condizione di standby, è incosciente ma vitale al tempo stesso. E la tecnica dell’Epr, essenziale ad esempio in caso di ferite gravi da arma da fuoco, pertmette propri di evitare danni cerebrali.

Normalmente in medicina si sottopone a ibernazione un corpo ormai privo di vita, come succede per un organo espiantato. Ma la crioconservazione funziona per singole cellule ed è utilizzata ad esempio nelle riproduzione medicalmente assistita. Serve per la conservazione di spermatozoi, tessuto ovarico, ma anche per embrioni umani formati. Poi  esistono persone che per precisa volontà prima della mortesono state ibernate. Ma al momento non esistono tecniche sperimentate per riportare in vita un corpo conservato in azoto liquido.

Secondo Samuel Tisherman, uno dei ricercatori che ha partecipato a questo esperimento, la tecnica aveva già dimostrato la sua efficacia con gli anmali. “Quidi abbiamo pensato che fosse ora di provarla sui pazienti. Quando avremo dimostrato che funziona potremo affinarla per aiutare a sopravvivere pazienti che altrimenti non ce la farebbero”.