Bibbiano, nuovi particolari sull’inchiesta: per mettere pressione sugli operatori che seguivano gli affidi in Val d’Enza sarebbero state usate armi di convinzione pesanti.
Bibbiano, nuovi particolari emergono dalle carte dell’inchiesta sul’affidamenti di alcuni minori. A rivelarlo è un servizio del Tgr Regionale dell’Emilia Romagna che mette nuvamente nel mirino le figure di Federica Anghinolfi e Francesco Monopoli. L’ex dirigente e l’assistente sociale dei servizi sociali dell’Unione Val d’Enza, sono ritenuti personaggi centrali nell’inchiesta.
Secondo quanto riferisce il servizio, i due avrebbero usato metodi di convincimento pesanti per condizionare le scelte degli altri operatori sociali della zona. Avrebbero raccontato che in provincia di Reggio Emilia esisteva una rete di pedofili dedita a riti satanici, persno a cannibalismo rituale. Proprio per questo, tutti i bambini a rischio dovevano essere allontanati dalle loro famiglie anche falsificando le relazioni.
Questo quadro risulterebbe dagli ultimi interrogatori degli assistenti sociali e quindi sarebbe agli atti, per ora non resi pubblici. Affermazioni alle quali ha replicato Rossella Ognibene, avvocato della Anghinolfi. “Non c’è nulla di fondato – ha detto a Tg Reggio – in queste affermazioni. Lo dico avendo notizia di quanto è in concreto agli atti del processo. Assicuro he nei documenti non esiste nulla di ciò che che viene affermato nel servizio. E nulla neppure nei materiali sequestrati, cellulari e computer”.

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Bibbiano, il ministero della Giustizia ha mandato gli ispettori a Bologna
Intanto. mentre l’inchiesta va avantui, un paio di settimane fa il guardasigilli Alfonso Bonafede ha disposto una inchiesta amministrativa sul tribunale per i Minorenni di Bologna. Una decisione del ministro arrivata dopo l’ispezione eseguitanei giorni successivi ai fatti emersoi dall’incieste ‘Angeli e Demoni’. Come spiega il ministero in una nota “si tratta di un ulteriore approfondimento stimolato dal ministro. Prevede anche “l’audizione diretta degli interessati: magistrati professionali e onorari, personale amministrativo, altri soggetti in grado di fornire informazioni in merito alla vicenda”.
Questa ispezione si propone di accertare possibili anomalie nell’attività svolta dal tribunale. Ma anche gli eventuali rapporti tra giudici e operatori del settore minorile che potrebbero aver determinato situazioni di incompatibilità. E ancora, le misure eventualmente adottate dal presidente del tribunale sulle possibili situazioni di incompatibilità e astensioni. Come ha spiegato il ministro Bonafede “ho chiarito fin dall’inizio che la protezione dei bambini è una priorità. Su questo fronte andremo fino in fondo”.
E sabato 23 novembre dalle 16.30 all’Auditorium Sant’ Ilario di Piacenza è in programma un incontro organizzato dal coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia. “Parliamo di Bibbiano – fanno sapare con una nota – per ribadire che il sistema degli affidi dei bambini in Italia non funziona. Da parte di Fratelli d’Italia non vi è nessuna volontà di istruire processi fuori dalle aule di tribunale. Ma semplicemente quella di tenere alta l’attenzione su un tema, quello degli affidi, che duramente ha colpito tante famiglie»”