Cile dopo ‘El Mimo’ uccisa una fotografa: ma emerge una verità diversa

Cile dopo ‘El Mimo’ uccisa una fotografa: sono femminicidi di stato, come li hanno dipinti in molti? Almeno in un caso la verità è un’altra.

Cile dopo ‘El Mimo’ uccisa anche una fotografa. E nel Paese centroamericano dilaniato dalle proteste feroci contro il governo monta la polemica. Il ritrovamento del cadavere di Albertina Burgos segue di pochi giorni quello di Daniela Carrasco. Ora però spuntano nuovi particolari che aprono scenari diversi.

Andiamo con ordine, Il 20 ottobre era stato ritrovato il corpo di Daniela Carrasco, conosciuta come ‘El Mimo’. Una donna diventata simbolo dei manifestanti cileni contro il governo del presidente Sebastián Piñera. Il cadavere della nota artista di sttrada era impiccato ad una recinzione di un parco. E un mese dopo via social, si era sparsa la notizia che Daniela, attivista in prima fila,  sarebbe stata uccisa dalla polizia cilena. Come non bastasse, prima del delitto sarebbe anche stata violentata e torturata.

A stretto giro però alcune avvocatesse cilene che seguono il caso, su incarico dei suoi familiari, hanno smentito tutto come ha riportato ‘Il Fatto Quotidiano’. ‘El Mimo’ non è stata uccisa, ma si sarebbe veramente suicidata. “L’inchiesta sulle circostanze della sua morte – scrivono le avvocatesse è ancora in corso. E le analisi di cui finora siamo in possesso indicano che avrebbe lasciato una lettera nella quale spiega i motivi di un eventuale suicidio. Inoltre non si sono riscontrati segni evidenti e palesi di tortura o di aggressione sessuale”. In ogni caso chiedono al pm che segue la vicenda di escludere l’intervento di terze persone. Ma chiedono fermamente ai cittadini cileni e ai giornali di non diffondere informazioni non verificate.

Cile 'El Mimo' uccisa fotografa
Cile dopo ‘El Mimo’ uccisa una fotografa: qual è la verità?

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Proteste in Cile, come è morta la fotografa Albertina Burgos?

Quando, pochi giorni fa, è stata trovata morta in casa sua Albertina Burgos, la mente è andata subito a Daniela – ‘El Mimo’. La donna lavorava per un’emittente televisiva cilena, ma si occupava delle luci. E aveva la passione per la fotografia, ma non era una reporter e nemmemno la fotografa ufficiale dei cortei di protesta come invece qualcuno l’ha fatta passare.

Lo hanno confermato alcuni colleghi e amici che hanno parlato di una sua semplice curiosità per seguire più da vicino le manifestazioni. Sembra però che da casa sua sia sparito del materiale fotografico e su questo stanno indagando le autorità. Anche in questo caso amici e parenti chiedono di arrivare in fretta alla verità ma non puntano il dito contro nessuno.

Dalle prime indagini pare che possa essersi trattato di un femminicidio, probabilmente legato a motivi passionali. Tutto questo comunque non cancella soprusi e violazioni dei diritti umani commessi nelle ultime settimane in Cile. Proprio per rispetto di questi tragici fatti però è necessario fare chiarezza su tutto.