Un nuovo studio scientifico afferma: “Andare a messa migliora la salute mentale”

Secondo un nuovissimo studio della Sleep Health: Journal of National Sleep Foundation, andare a messa aiuterebbe a migliorare la nostra salute mentale

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La Messa celebrata da Papa Francesco, Getty Images

Un nuovo studio, ci dà uno spunto di riflessione su come migliorare la nostra salute mentale. Secondo la Sleep Health; Journal of National Sleep Foundation, andare a messa potrebbe essere un buon modo per mihliorare la nostra salute. Secondo il giornale: “I nuovi dati suggeriscono che il coinvolgimento religioso favorisce la salute mentale, promuove l’impegno sociale, fornisce risorse psicologiche (speranza, ottimismo, senso della vita) e promuove migliori stili di vita“.

A vincere dopo questo studio, è il matematico francese Blaise Pascal. Infatti il matematico transalpino fu il primo ad azzardare quest ipotesi. Secondo Pascal: “Colui che crede vince sempre, se Dio esiste, infatti, otterrà la salvezza. Se si sbaglia, avrà comunque vissuto un’esistenza più serena rispetto a chi non crede.”

A riguardo è intervenuto anche Christopher Ellison, autore della ricerca del Dipartimento di Sociologia dell’Università del Texas. Ellison ha infatti dichiarato: “La religione e la spiritualità influenzano positivamente la salute e la qualità della vita di una persona“.

Andare a messa fa bene, le percentuali dello studio

Il recente studio che sembra ricevere sempre più consensi. Sono anche state stilate delle percentuali a seconda del tipo di persona che va a messa. Secondo i grafici, infatti: le coppie sposate che frequentano assieme la Messa, vivono più a lungo, hanno meno probabilità di essere depresse e meno probabilità di divorziare. A portare avanti questa teoriaci ha pensato la Harvard School of Public Health, che afferma che le probabilità scenderebbero del 30-50%.

Mentre invece, per la JAMA Psychiatry, le donne che vengono coinvolte nell’attività religiosa, hanno cinque volte meno probabilità di suicidarsi rispetto a coloro che non si recano mai in chiesa. L’ultima statistica, invece, va a toccare l’indice di felicità. A condurre questa indagine ci ha pensato la Gran Bretagna, secondo il quale i cristiani siano tra le persone più felici della nazione. Al contrario, chi non si identifica in una religione, hanno generalmente ottenuto tassi più bassi di soddisfazione.

Infine, l’ultimo che ha appoggiato questi studi, è stato il filosofo italiano Evandro Agazzi che ha affermato: “Chi crede in Dio, in un contesto anche di ragione e non di pura fede, può riscontrare questo vantaggio: egli è perfettamente in grado di conoscere, spiegare e comprendere quanto conoscono e comprendono anche coloro che non credono e, in più, riesce a comprendere certe dimensioni della vita e dell’uomo che ad essi sfuggono e che costituiscono il senso della vita“.

L.P.

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