Addio a Pietro Anastasi: il figlio di operai dalla carriera immensa

Morto Pietro Anastasi, addio al figlio di operai dalla carriera immensa, vinse con la Juventus e l’Inter, i gol, le origini e il successo.

Pietro Anastasi tra Mazzola e Rivera (foto pubblico dominio)

Si è spento a 71 anni Pietro Anastasi, attaccante italiano dalla lunga carriera, capace di vincere con 2 squadre diverse ed eternamente rivali: Juventus e Inter. Campione d’Europa con la Nazionale italiana nel 1968, l’anno prima la selezione azzurra aveva vinto la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo. Con le squadre di club, ha conquistato 3 scudetti con la Juventus, per poi passare all’Inter – in cambio di Roberto Boninsegna – dove ha vinto una Coppa Italia.

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La carriera, i gol, le origini e il successo di Pietro Anastasi

Capocannoniere sia in Coppa Italia nella stagione 1974-1975, sia in Coppa delle Fiere (l’antenata della Coppa delle Coppe, a sua volta abolita da qualche anno) nella stagione 1970-1971, era nato a Catania nel 1948. Figlio di operai, in molti lo ricordano per le sue ‘scorribande’ come opinionista di comprovata fede juventina in alcune tv locali anche in anni recenti. Infatti, è stato opinionista prima per la paytv Tele+, per poi passare a Telelombardia. Infine, ha fatto parte del cast di trasmissioni sportive di 7 Gold.

Raccontava qualche anno fa Pietro Anastasi, parlando delle sue origini meridionali: “Ogni tanto, durante le partite, qualcuno mi insultava a colpi di “terrone”. Lo facevano più che altro per farmi innervosire. Io lo sapevo e tranquillamente gli rispondevo dicendogli: “Sarò pure terrone, ma guadagno più di te che sei un polentone””. Cresciuto nella Massiminiana, passa poi al Varese, quindi arrivano le otto stagioni alla Juventus e le due all’Inter. Chiude la carriera tra Ascoli e Lugano. Attaccante di movimento e non centravanti puro, sono oltre 200 le sue marcature in squadre di club, completate da otto gol in 25 presenze con la maglia azzurra. Il più importante nella finale bis con la Jugoslavia nel 1968 che valse all’Italia l’unico Europeo della sua storia.