Amatrice: morto Emiliano Stecconi, ‘eroe silenzioso’ del terremoto

Emiliano Stecconi, la morte dell’allevatore di Amatrice a soli 23 anni: era considerato un ‘eroe silenzioso’ del terremoto.

Emiliano Stecconi (Flickr, CC-BY-2.0)

Aveva solo 23 anni Emiliano Stecconi, un giovane allevatore di Amatrice, che la mattina dopo il terremoto del 24 agosto, in silenzio come tanti suoi concittadini, si mise a scavare tra le macerie.

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La sua vicenda era simile a quella di tante altre, lui stesso raccontava: “Non ci si abitua al terremoto, vorresti tornare a una vita normale. La mia famiglia e io ci auguriamo che la nostra terra rinasca”. Non si tratta della prima morte tra i soccorritori del terremoto: 2 anni fa, ad esempio, era venuta a mancare Emanuela Sevi Troiani, nota otorinolaringoiatra al servizio dell’emergenza sanitaria 118, tra i medici che erano ad Amatrice.

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La morte di Emiliano Stecconi, allevatore di Amatrice

Emiliano Stecconi è stato rinvenuto morto dai suoi cari nella stalla. Avrebbe avuto un malore – stando alla ricostruzione dei militari dell’Arma dei Carabinieri – mentre accudiva i suoi bovini. “Memi”, come tutti lo conoscevano in paese, viveva nella frazione di Santa Giusta insieme ai suoi familiari. Una famiglia che a tre anni e mezzo quasi da quei tragici fatti stava provando a ripartire. La notizia dunque ha fatto ripiombare nello sconforto una comunità già distrutta e messa in ginocchio dai fatti del 24 agosto 2016 e dalle successive scosse, che continuano a ripetersi ancora oggi sul territorio.

Tra i primi a ricordare il giovane, c’è l’ex sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi: “Sei stato uno dei tanti eroi silenziosi che la mattina del 24 Agosto ha messo a rischio la sua vita per aiutare la nostra comunità. Te ne sei andato giovanissimo, senza un perché. Addio Emiliano, eroe di Amatrice”. A Emiliano Stecconi sono dedicati decine di messaggi apparsi in queste ore sui social network. Tra questi, particolarmente commosso il ricordo della Croce Rossa di Amatrice. Il giovane – dopo il sisma – con la famiglia era riuscito a far ripartire l’attività di allevamento, grazie anche alla raccolta fondi “la Rinascita ha il cuore giovane”, con la quale aveva ricevuto un contributo di 5mila euro.