Allerta Coronavirus: italiani tornano da Wuhan, sale il numero dei morti, ora superiore a quelli della Sars, ultimi aggiornamenti.
Continua a tenere banco nell’opinione pubblica, tra dati reali e notizie false, il dibattito sul Coronavirus. Sono due i casi accertati a Roma, ma sono soprattutto molti i falsi allarme. La psicosi investe l’Italia in queste ore. Nel frattempo stanno rientrando nel nostro Paese gli italiani che si trovano a Wuhan. Tutti tranne uno: atterrato poco dopo le 6 all’aeroporto di Fiumicino, proveniente da Taipei, il primo volo della China Airlines (CI75) operato con un Airbus A350. All’appello dovrebbe mancare una sola persona, rimasta in Cina con la febbre.
Italiani rientrano da Wuhan: i numeri del Coronavirus superiori a quelli della Sars
Infatti, i protocolli sanitari internazionali vietano di salire a bordo a chi mostra sintomi che potrebbero essere riconducibili al Coronavirus. In ogni caso, dalla Farnesina rassicurano che l’uomo è seguito attentamente da personale medico. Una volta rientrati in Italia, i nostri connazionali resteranno in quarantena per 14 giorni presso il Centro Olimpico della città militare della Cecchignola, nel quartiere sud di Roma. Intanto, centinaia di italiani che si trovano in Cina, ma non nella provincia di Hubei, hanno richiesto di rientrare, preoccupati che il virus possa diffondersi. Un ricercatore di Lecco, Andrea Bonfanti, ha invece deciso di restare a Wuhan, spiegando: “Prendere il virus è possibile, forse probabile. Morire per via del virus è molto improbabile per un individuo adulto sano. Il tasso di mortalità è intorno al 2%, forse meno”. Il giovane ha una borsa di studio e non intende rinunciarvi: “Posso continuare il mio lavoro serenamente”, afferma.
Il nuovo Coronavirus ha nel frattempo superato i numeri della Sars: ci sono 17.459 contagiati, oltre il triplo di quelli del precedente virus, mentre le vittime sono 362, quelle della Sars furono 349. C’è anche il primo morto fuori dai confini cinesi, nelle Filippine. Ma se i numeri mostrano come la situazione sia grave, duro è il commento del portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying, durante un briefing on line con la stampa straniera a Pechino. L’affondo è contro gli Stati Uniti: “Tutto quello che hanno fatto ha solo creato e diffuso paura, che e’ un cattivo esempio”. Quindi arriva una richiesta di aiuto: “Ciò di cui la Cina ha urgente bisogno al momento sono mascherine sanitarie, tute protettive e occhiali di sicurezza”.