Chi sono le vittime del dramma del deragliamento del Frecciarossa di stamattina, precedenti tragici e cause del disastro ferroviario.
Ha provocato 2 morti e 27 feriti il deragliamento del treno Frecciarossa Av 9595 partito da Milano Centrale alle 5.10 e diretto a Salerno. L’incidente è avvenuto poco dopo la partenza, a Ospedaletto Lodigiano, tra Lodi e Piacenza. Le due vittime sono i due macchinisti del treno, sbalzati a 500 metri di distanza dall’impatto violentissimo.
Chi sono le 2 vittime del dramma del Frecciarossa
Secondo quanto emerge dai primi accertamenti tecnici, condotti da Polfer e Vigili del fuoco, il convoglio è deragliato alla velocità massima, ovvero 290 km/h. Vista la dinamica, sembra quasi un caso che il bilancio non sia stato ben più grave. Le due vittime dell’incidente di stamattina sono Giuseppe Cicciù, 52enne nato a Reggio Calabria, e Mario Di Cuonzo, 59 anni, di Capua.
A loro il cordoglio del mondo politico e in particolare del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha parlato di “due nuove vittime del lavoro”, e “si è augurato che si faccia presto luce sulla dinamica del grave incidente, per garantire il diritto dei cittadini alla sicurezza nei trasporti”. Cordoglio anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, mentre il reggente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, scrive: “Sono vicino alle persone colpite dal drammatico evento. Un sentito ringraziamento alla macchina dei soccorsi, che si è attivata con rapidità e professionalità”. Intanto per domani i sindacati annunciano uno sciopero di due ore dei ferrovieri “in considerazione dell’estrema gravità dell’incidente e nel rispetto delle vite umane”.
I precedenti tragici di deragliamento di un Frecciarossa
In queste ore, vengono ripercorsi i precedenti tragici di deragliamento di un treno Frecciarossa. L’episodio più grave è avvenuto non lontano dall’incidente di questa mattina: il 12 gennaio 1997 alle ore 13:26 l’Eurostar 9415 da Milano Centrale a Roma Termini deragliò alle porte della stazione di Piacenza. Il bilancio fu ben più pesante di quello odierno, con ben otto vittime.
I morti furono due macchinisti in servizio, due agenti della Polfer, due hostess e due delle viaggiatrici a bordo del treno. Sul treno viaggiava anche il presidente emerito della Repubblica e Senatore a vita, Francesco Cossiga, che uscì illeso. Quella tragedia sconvolse l’opinione pubblica italiana. Qualche anno fa, invece, nell’aprile 2012, una collisione tra due treni Frecciarossa alle porte di Roma ebbe un bilancio meno pesante, ma comunque grave.
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Le cause del dramma ferroviario da accertare
#Lodi #6febbraio aggiornamento ore 8:30, incidente ferroviario: deceduti i due macchinisti, 28 i feriti. Prosegue il lavoro delle squadre di #vigilidelfuoco al lavoro per la messa in sicurezza dei convogli pic.twitter.com/fskFGqOjxU
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) February 6, 2020
Saranno ora da accertare le cause del dramma del Frecciarossa avvenuto questa mattina. Sulla linea stanotte erano in corso lavori di manutenzione. L’intervento – affidato ad una ditta specializzata da Rfi – era in corso e pare riguardasse anche il punto in cui il treno è deragliato. Bisognerà attendere l’esito degli accertamenti di stamattina e le successive indagini approfondite per arrivare a eventuali responsabilità soggettive. Quel che è certo è che stamattina il bilancio poteva essere più grave.
Non usa infatti mezze misure nel chiarirlo il prefetto di Lodi Marcello Cardona, il quale ha sottolineato: “Poteva essere una carneficina”. Quindi ha aggiunto che si è trattato di “un mezzo miracolo” che il bilancio non sia stato più pesante. Va anche considerato che sul treno non viaggiavano in quel momento molti passeggeri, addirittura solo sei nei primi tre vagoni. Cardona evidenzia: “Un dato numerico che ha limitato la tragedia”. Infine arriva il plauso alla macchina dei soccorsi, che hanno fatto “un lavoro straordinario”.