Dura reazione del Governo al ‘boicottaggio’ estero a causa del Coronavirus: “L’Italia non è il Paese focolaio, casi limitati, no all’infodemia”.
C’è la reazione del governo Conte a quanto sta accadendo con i casi di Coronavirus in Italia. Da diversi giorni, infatti, il nostro Paese non solo è bloccato al suo interno a causa della gestione dell’emergenza. Molti nostri connazionali non riescono a recarsi all’estero e azioni di ‘boicottaggio’ avvengono in più parti del mondo.
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Una situazione che – se da una parte è corretta per tutta una serie di ragioni legate alla salute pubblica – sta d’altro canto provocando non pochi problemi, con reazioni anche spropositate da parte di altri Paesi.
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La reazione del governo sul Coronavirus: “Non boicottate l’Italia”
Stamattina il governo ha così tenuto una conferenza stampa alla presenza del ministro della Salute, Roberto Speranza, del responsabile degli Esteri, Luigi Di Maio, e di Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, nonché rappresentante italiano nell’Executive Board dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Proprio quest’ultimo ha evidenziato: “L’Italia non è focolaio, il virus sta circolando in tutto il mondo”. Le scelte drastiche dell’Italia in materia di contenimento del virus sono all’origine della scoperta dei numerosi casi emersi: “Non sappiamo immaginare quello che accadrà in altri Paesi. Noi sicuramente abbiamo preso misure molto rigorose. Le prossime due settimane saranno molto importanti per capire l’evolversi della situazione”.
Prende poi la parola Luigi Di Maio, spiegando che il nostro Paese ha fatto 10mila tamponi: “Non possiamo essere essere colpevoli di essere uno dei paesi che ha fatto più controlli, come ha detto l’Oms”. Quindi ha aggiunto: “Nessuno vuole minimizzare ma su 7104 comuni, ne sono coinvolti poco più di 10: se guardiano alla mappa possiamo dirci finalmente quale è l’unità di grandezza e l’entità del fenomeno. La crisi in Italia è molto limitata”, confermando che esistono solo due focolai. L’invito ai media è ad abbassare i toni e ad attenersi alle comunicazioni ufficiali: “Siamo passati da un rischio epidemia a una ‘infodemia’ acclarata e in questo momento il rapporto con la stampa estera è preziosissimo”. Poi l’appello a turisti e imprenditori a continuare a venire nel nostro Paese per viaggi d’affari o di piacere.