Il percorso del Coronavirus in Europa: ha viaggiato dalla Germania all’Italia, poi è esploso il caso Codogno, la denuncia dell’infettivologo.
L’epidemia di Coronavirus che ha colpito l’Italia ora si sta spostando nel cuore dell’Europa: prima la Spagna, ora Francia e Germania, corrono ai ripari. Dopo le misure decise da Macron, a Parigi si è sviluppata una situazione molto simile a quella della grande fuga dalle stazioni di Milano di 10 giorni fa. In Spagna, il contagio aumenta esponenzialmente e sono state prese misure drastiche. Il modello per tutti sembra ormai essere quello delle norme di contenimento decise dall’Italia.
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La denuncia dell’infettivologo Massimo Galli: “Così il Coronavirus ha viaggiato dalla Germania all’Italia”
Se la Cina sembra davvero avere sconfitto il virus, con un solo caso accertato e 20 ‘di ritorno’, ora l’epicentro della pandemia è l’Europa, dove stando a sentire gli esperti sembra peraltro circolare da ben prima del caso del paziente 1 di Codogno. Un percorso che oggi ha ricostruito il professor Massimo Galli, uno dei più noti infettivologi italiani, direttore del reparto malattie infettive del Sacco di Milano, intervistato da Centocittà su Radio 1 Rai. L’Italia, in sostanza, avrebbe fatto quello che doveva fare, ovvero chiudere il traffico aereo. Ma “un altro Paese europeo” ci avrebbe “presi alle spalle dopo aver chiuso gli accessi alla Cina”. Sembra sempre più certo che il paziente zero europeo sia un cittadino tedesco.
Il professor Galli argomenta: “Una persona infettatasi malauguratamente, e del tutto casualmente, nel contesto di un episodio epidemico avvenuto nei giorni tra il 20 e il 24 gennaio a Monaco di Baviera, dopo il contatto avvenuto con una signora cinese venuta a fare delle riunioni di lavoro da Shanghai, ha portato l’infezione in Italia nella cosiddetta zona rossa”. Dunque, secondo l’infettivologo tutto parte da quel contatto, “che ha potuto consentire al virus di aggirarsi di nascosto e sottotraccia per quasi 4 settimane prima che si scoprisse l’esistenza del problema in quell’area geografica e anche oltre”.
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