L’emergenza Coronavirus non frena in Lombardia: anche ieri 1200 nuovi casi di contagio, terapia intensiva verso il collasso, servono misure più drastiche.
L’atteso boom di contagi al Sud Italia finora è rimasto contenuto: l’emergenza Coronavirus resta per ora almeno limitata al Nord Italia e la situazione preoccupante è quella della Lombardia. Anche ieri si sono registrati oltre 1200 nuovi contagi in Regione, il 40% circa di quelli complessivamente segnalati in Italia. Preoccupa soprattutto il nuovo incremento dai circa 900 nuovi contagi in più del giorno prima. In Lombardia abbiamo la metà dei casi complessivi, ovvero 16.220 casi su 31.506 totali e il 65% circa dei decessi totali. Ma secondo quanto riportano le cronache locali anche questo dato sarebbe inesatto: ci sono persone, soprattutto anziani, a cui non viene fatto il tampone e per cui non sappiamo se sono morte di Coronavirus.
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Nuove misure più drastiche per l’emergenza Coronavirus in Lombardia
Grave anche il dato sui ricoverati in terapia intensiva: sono 2.060 i malati ricoverati in terapia intensiva per Covid-19, 879 sono in Lombardia. La Regione ha un tasso di ricoveri per numeri di posti letto in terapia intensiva pari a circa il 90%. Ieri la preoccupazione maggiore è stata per l’aumento di casi in provincia di Milano, +17,3%, oltre per la situazione di Bergamo dove sono finiti i posti in terapia intensiva. In generale, quella di ieri è stata una giornata molto complicata da Nord a Sud, con aumenti di contagi nelle Regioni del Nord soprattutto in Piemonte e al Sud tra Puglia, Basilicata e Calabria. In questi ultimi casi, si tratta di situazioni controllabili, se si considera, ad esempio, che il numero di lucani positivi è di 20.
Tornando alla Lombardia, oggi l’assessore al Welfare Giulio Gallera su 7 Gold ha mostrato preoccupazione per l’andamento: “Domenica o la curva scende o probabilmente bisognerà valutare l’assunzione di misure un po’ più rigide”. La sua speranza è che “i sacrifici di molti e l’atteggiamento consapevole dei lombardi possa essere sufficiente”. Tra i nodi da risolvere, c’è quello dei trasporti: le immagini di mezzi pubblici affollati hanno dato il via a una nuova di polemiche. Replica Gallera: “Io penso che da un lato o si cerca di aumentare le corse nelle ore di punte o magari chiuderlo in altre momenti, o se questo non è possibile va contingentato, cioè dovrebbero essere consentito di entrare nei vagoni solo un numero ridotto di persone e gli altri aspetteranno. Non vedo alternative”.
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