Coronavirus Italia: non si ferma il contagio, ipotesi esercito in strada

Non si ferma il contagio da Coronavirus in Italia, ipotesi esercito in strada: la situazione nelle regioni più a rischio e le richieste.

(MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Esercito in strada, controlli più stretti, nuove misure su spesa e passeggiate: queste sono le ipotesi al vaglio per contenere l’emergenza Coronavirus in Italia. “Troppa gente in giro, restate a casa”, ripetono ormai da quasi 2 settimane come un mantra governo e autorità locali. A oggi, i risultati dei provvedimenti tampone non si sono ancora visti, anzi nella giornata di ieri si è registrano il boom di nuovi contagiati: +5.300. Un dato che non lascia ben sperare nemmeno per oggi.

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Richieste per frenare il contagio da Coronavirus in Italia

Nel Veneto, che quantomeno riesce a contenere il numero delle vittime, abbiamo 4.031 casi acclamati, con un balzo di 280 nuovi casi rispetto al pomeriggio di ieri. Uno dei nuovi positivi a Vo’ Euganeo, la prima “zona rossa”, dove il contagio era stato contenuto a zero per alcuni giorni. Va sottolineato che si tratta della Regione in cui proporzionalmente vengono fatti più tamponi, quasi 50mila: il metodo Zaia, come è stato definito, sta portando a dei risultati, come appunto il contenimento del numero delle vittime. Qui infatti la mortalità è inferiore al 3%, a fronte di una media nazionale dell’8% circa.

Intanto, tra coloro che chiedono l’intervento dell’esercito c’è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento con Mattino Cinque: “La presenza di militari ha un grande effetto dissuasivo: uno magari prima di scendere in strada se vede passare una pattuglia dell’esercito ha qualche ripensamento”. Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, parla apertamente di “guerra” e spiega che ” in questi momenti ci si stringe tutti attorno a chi governa”, ma ammette che ci siano stati ritardi gestionali, quindi lancia un appello: “Sul piano del contrasto chiediamo misure più restrittive al governo, almeno per aree a rischio come la Lombardia”. Dall’altra parte del mondo, a Wuhan, intanto si vede come misure drastiche e soprattutto seguite da tutti diano risultati. Anche oggi – per il secondo giorno consecutivo – abbiamo zero contagi.

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