Coronavirus, medici in pensione tornano al lavoro: uno di loro muore

Medici in pensione tornano al lavoro per dare un aiuto concreto contro il Coronavirus: uno di loro, Gino Fasoli, muore dopo il contagio.

Gino Fasoli

Medici giovani e con poca esperienza, ma anche personale in pensione richiamato al lavoro: sono migliaia le vicende personali che si incrociano in questi duri giorni in cui gli Ospedali italiani si trovano a combattere contro il Coronavirus. Tra coloro che sono tornati al lavoro c’è ad esempio Severo Severi, 72 anni, che è stato medico di base a Braccagni, in Maremma. Proprio perché vite e destini si incrociano, il medico esperto è partito con un suo concittadino più giovane, il 30enne Enrico Rustici. Entrambi ora si trovato all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

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Gino Fasoli morto: era uno dei medici in pensione tornati al lavoro contro il Coronavirus

Anche Mario Cavazza, 67 anni, medico in pensione che per lungo tempo ha diretto la medicina d’urgenza del Sant’Orsola di Bologna, è voluto tornare “in trincea”. Ha risposto alla chiamata appena un mese dopo essere andato in pensione, dopo 42 anni di servizio. Non è una “prima linea”, ma si occupa soprattutto della fase organizzativa del lavoro, perché oggi c’è molto bisogno anche di questo. Gli ospedali si sono dovuti “reinventare”, c’è chi ha dedicato interi reparti del nosocomio all’emergenza, ma sono nati anche dei veri e propri Covid-hospital.

Purtroppo uno dei tanti medici in pensione non ce l’ha fatta: si tratta di Gino Fasoli, 73 anni, morto all’Istituto clinico San Rocco a Ome vicino Brescia. Molto conosciuto in tutta la Franciacorta, nel corso della sua carriera professionale, all’attività ambulatoriale aveva integrato quella sociale. Infatti, era stato un medico volontario che si era occupato di trasporto ammalati a Lourdes e aveva dato successivamente il sostegno a Emergency in Africa. Quando nelle scorse settimane è stato richiamato in servizio, non ci ha pensato due volte. Qualche giorno fa, è stata diffusa la notizia del suo decesso. Non è l’unico medico che non ce l’ha fatta: purtroppo la lista si allunga di giorno in giorno, a oggi siamo a una quindicina di nomi. Ben più alto il numero di contagiati: circa il 10% del totale dei contagi in Italia.

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