Carriera, vita privata e curiosità su Silvia Vegetti Finzi: chi è la nota psicologa italiana, l’infanzia e i suoi tanti contributi alla psicoterapia.
Classe 1938, Silvia Finzi, figlia di padre ebreo e di madre cristiana cattolica, è scampata alle persecuzioni antiebraiche tedesche in Italia. La psicologa e docente di psicologia dinamica all’Università di Pavia, nel suo libro edito da Rizzoli, Una bambina senza stella, ha raccontato quella vicenda personale che la segnò. Il suo nome completo è dovuto al matrimonio con Mario Vegetti, storico della filosofia antica. I due oltre a essere partner nella vita anche anche condiviso passioni ed impegno sociale.
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Chi è Silvia Vegetti Finzi: l’infanzia e la lunga carriera da psicologa
Della sua infanzia, la psicologa ne parlò qualche tempo fa anche in un’intervista a Io Donna: “Ero una personcina come tante, coinvolta però nei grandi, drammatici eventi del secolo scorso: la guerra, le persecuzioni razziali, un precoce abbandono e, soprattutto, il rapporto mai risolto con la madre”. Laureata in pedagogia e specializzata in psicologia clinica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, divenne poi psicoterapeuta per i problemi dell’infanzia, della famiglia e della scuola. Inizia a insegnare Psicologia dinamica presso l’Università degli Studi di Pavia a metà anni Settanta. Quindi fa parte del Comitato Nazionale di Bioetica e dell’Osservatorio Permanente sull’infanzia e l’adolescenza.
Sempre negli anni Settanta, si occupa di un’indagine internazionale sui motivi del disadattamento scolastico. A partire dal 1980, è forte il suo impegno nel Movimento femminista. Collabora con l’Università delle donne “Virginia Woolf” di Roma e con il Centro Documentazione Donne di Firenze. Nel 1990 è stata tra le fondatrici della Consulta di bioetica. Collabora con quotidiani e riviste ed è nota anche mediaticamente per molti suoi interventi televisivi. Fa parte del comitato scientifico di numerose riviste e associazioni ed è membro della “Società Italiana di Psicologia”, oltre che della “Société internationale d’histoire de la psychoanalyse”. Pluripremiata per i suoi studi, nel 2020 è apparsa su diversi giornali e trasmissioni tv per dare i propri consigli rispetto all’emergenza COVID-19.
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