Coronavirus, Boris Johnson grave: il mondo col fiato sospeso

Il premier britannico Boris Johnson grave, ricoverato in terapia intensiva a causa del Coronavirus: il mondo col fiato sospeso.

(screenshot video)

Boris Johnson ha trascorso la notte in terapia intensiva dopo che nella giornata di ieri sono precipitate le sue condizioni. Sarebbe assistito da ossigeno, anche se da più parti vengono smentite le notizie riguardo il fatto che sia attaccato a un respiratore artificiale. Downing Street stessa stamattina ha negato questo dettaglio. Johnson, che è stato ricoverato in ospedale domenica con sintomi “persistenti” di COVID-19, ieri pomeriggio è stato trasferito in terapia intensiva. La notizia ha gelato il mondo, ora col fiato sospeso per le condizioni di salute di un leader mondiale.

Leggi anche –> Coronavirus, restare chiusi in casa: consigli su come reagire

Il mondo col fiato sospeso per Boris Johnson

Il portavoce di Johnson ha detto che il primo ministro è stato trasferito in terapia intensiva come misura precauzionale nel caso avesse bisogno di ventilazione. Il Times of London ha riferito fonti all’interno dell’ospedale suggerendo che il primo ministro “aveva bisogno di quattro litri di ossigeno in terapia intensiva” ma non era ancora stato intubato. Da tutto il mondo in queste ore vengono inviati attestati di vicinanza al leader britannico. Alla guida provvisoria del Paese si trova ora il ministro degli Esteri, Dominic Raab.

A Boris Johnson invia gli auguri di pronta guarigione e una preghiera il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “Voglio mandare i migliori auguri di pronta guarigione a un caro amico mio e della nazione, il primo ministro Boris Johnson. Siamo rattristati nel sapere che nel pomeriggio è stato portato in terapia intensiva. Gli Americani stanno tutti pregando per la sua guarigione”. Trump aggiunge: “E’ davvero un buon amico, speciale, forte e risoluto, non molla mai”.

Leggi anche –> Suor Angel Bipendu: la dottoressa in prima linea contro Coronavirus

Apprensione della compagna Carrie Symonds

Il mondo dunque guarda con apprensione alle condizioni di Boris Johnson, ma nulla può essere paragonato al dolore della fidanzata incinta primo ministro Carrie Symonds, afferma la biografa del primo ministro, Sonia Purnell a Sky News. Sottolinea la scrittrice in un’intervista: “Questa è una situazione orribile”. Poi aggiunge: “Non puoi nemmeno accompagnare la persona amata in ospedale. Posso solo immaginare l’agonia di Carrie Symonds, la sua fidanzata, che come sappiamo dovrebbe partorire all’inizio dell’estate. Questo è un incubo a tutto tondo e anche un incubo per l’intero paese”.

Il leader 55enne è risultato positivo alla malattia 11 giorni fa ed è stato ricoverato in ospedale domenica sera. Ma la sua salute è peggiorata ieri, poiché Downing Street ha affermato di soffrire di sintomi “persistenti” di COVID-19, inclusi tosse e febbre alta. Da quanto ha accusato i primi sintomi, Boris Johnson era lontano da Carrie Symonds, che è essa stessa in auto isolamento, essendo anche incinta del loro primo figlio. La compagna del premier inglese ha spiegato di essere stata a letto una settimana, con sintomi della malattia, ma che ora sta bene.