Ma la notte no: il brano di Arbore un inno contro il Coronavirus – VIDEO

Il brano di Renzo Arbore Ma la notte no diventa un inno contro il Coronavirus: il video di Resto a casa mo’, riscrittura di Maurizio Casagrande.

(screenshot video)

Un brano storico e di tendenza per combattere la quarantena, che diventa un inno contro il Coronavirus: 20 artisti diversi hanno reinterpretato un classico di Renzo Arbore. Stiamo parlando di Ma la notte no, brano contenuto nel disco Quelli della notte e diventato un tormentone anche ad anni di distanza. Era infatti il 1985 quando venne riproposto per la prima volta all’interno del disco che prendeva il nome dal programma condotto sulla Rai dal mattatore pugliese.

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Storia del brano Ma la notte no: quando fu scritto e perché

Quelli della notte è il quinto disco di Renzo Arbore, il primo dei due registrati con la New Pathetic “Elastic” Orchestra. Venne pubblicato nel 1985, anno in cui in tv spopolava l’omonima trasmissione. Infatti, il disco è legato al programma tv venendo registrato in presa diretta durante le prime dieci puntate del programma. L’album si apre proprio con Ma la notte no, canzone scritta da Renzo Arbore insieme a Claudio Mattone, paroliere e compositore campano tra i più noti. Fu lui a scrivere e comporre per Gianni Celeste, Mario Merola e a scoprire e lanciare ad esempio i Neri per caso.

Il disco divenne uno dei più venduti del 1985 e Ma la notte no – sigla della trasmissione – è forse ancora oggi il brano più noto di Renzo Arbore. Definito un “inno” alla vita notturna, che condanna la fatica di ogni giorno, il tormentone venne anche riproposto in altri album dell’artista pugliese. Tanti i personaggi noti citati nel brano, sempre in chiave ironica: dal poeta Pablo Neruda al pittore Pablo Picasso.

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Chi sono gli artisti della nuova versione di Ma la notte no

L’idea di riproporre il brano in una versione quarantena è di Maurizio Casagrande. Il brano viene ricantato come detto da venti artisti diversi. Sono, in ordine rigorosamente alfabetico: Luca Abete, Paolo Belli, Massimo Boldi, Paolo Conticini, Raul Cremona, Tiziana De Giacomo, Ella Goldmann, Nino Frassica, Massimiliano Gallo, Carmen Giannattasio, Pino Insegno, Simona Izzo, Angelo Pintus, Shalana Santana, Antonio “Stash” Fiordispino, gli attori del collettivo The Jackal (Fabio Balsamo, Gianluca Fru e Ciro Priello) e Ricky Tognazzi.

Questa riproposizione dello storico brano sta avendo una popolarità per certi versi inattesa. Il titolo del brano è Io resto a casa mo’ e anche il testo è ovviamente diverso rispetto all’originale. Nella versione proposta da Maurizio Casagrande, infatti, l’invito è di restare a casa in quarantena per evitare la diffusione del Coronavirus. Un plauso all’iniziativa è arrivato direttamente da Renzo Arbore: “Naturalmente è per rallegrare e per incitare i napoletani a stare a casa. È scritta veramente con grande grazia, gusto, invenzione, creatività come solo Maurizio Casagrande sa fare quando vuole essere napoletano creativo, come sono anche i suoi compagni. Grazie a tutti e buon divertimento”.