Coronavirus, la controversa tesi: “Sparisce da solo dopo 70 giorni”

“Sparisce da solo dopo 70 giorni”, la controversa e discutibile tesi di un noto matematico ed ex generale israeliano sulla pandemia di Coronavirus.

(ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Un eminente matematico, analista ed ex generale israeliano afferma che semplici analisi statistiche dimostrano che la diffusione del Coronavirus raggiunge il picco dopo circa 40 giorni. Quindi diminuisce quasi a zero dopo 70 giorni – indipendentemente da dove colpisce, e indipendentemente dalle misure che i governi impongono di provare per contrastarlo. Una tesi che sta facendo molto discutere e che è bollata da molti esperti come farneticante.

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La tesi del matematico israeliano sul Coronavirus

Il prof. Isaac Ben-Israel, capo del programma di Studi sulla sicurezza dell’Università di Tel Aviv e presidente del Consiglio nazionale per la ricerca e lo sviluppo, ha detto a Israel Channel 12 che le ricerche condotte con un collega professore, analizzando la crescita e declino di nuovi casi nei paesi di tutto il mondo, avrebbero dimostrato ripetutamente che “esiste un modello prestabilito” e “i numeri parlano da soli”. Nel caso di Israele, ha osservato, circa 140 persone muoiono normalmente ogni giorno. Avere chiuso gran parte dell’economia a causa di un virus che sta uccidendo uno o due persone in più al giorno è un errore radicale che costa inutilmente a Israele il 20% del suo PIL.

Secondo lo scienziato, dunque, è stato un errore quello della maggior parte dei Paesi del mondo di applicare il lockdown. Il prof. Gabi Barbash, direttore dell’ospedale ed ex direttore generale del ministero della Sanità, ha insistito in un aspro scambio televisivo sul fatto che Ben Israel si sbagliasse e che il bilancio delle vittime sarebbe stato molto più alto se Israele e altri paesi non avessero preso le misure fatto. Da parte sua, il matematico ha affermato che le cifre – in particolare di paesi come Singapore, Taiwan e Svezia, che non hanno adottato misure così radicali per bloccare le loro economie – hanno dimostrato il suo punto di vista.

Lo stesso varrebbe per New York, la città che nel mondo ha avuto il maggior numero di perdite e dove una volta raggiunto il picco le vittime sarebbero ora in calo. Infine, ha detto che la politica di blocchi e chiusure era un caso di “isteria di massa”. Una semplice distanza sociale sarebbe sufficiente, ha detto. Barbash ha replicato sottolineando che un matematico non dovrebbe occuparsi di biologia. Quindi ha concluso con un appello a non prendere sul serio queste tesi.

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