Paolo Giordano: “Coronavirus? Questo il futuro che ci aspetta…”

Lo scrittore Paolo Giordano racconta come sarà il mondo dopo il Coronavirus: “Questo il futuro che ci aspetta e al quale ci adatteremo…”

(screenshot video)

Come sarà il mondo dopo che l’emergenza Coronavirus entrerà nella cosiddetta fase 2 con la fine del lockdown? Prova a raccontarlo in questi giorni anche lo scrittore e fisico italiano Paolo Giordano, il quale evidenzia a Vanity Fair: “Una delle grandi forze della specie umana è sapersi adattare velocemente, tutto ci diventa familiare più rapidamente di quanto immaginiamo. Se due mesi fa ci avessero detto come stiamo vivendo oggi non avremmo nemmeno potuto immaginarlo, ora lo facciamo senza impazzire”.

Leggi anche –> Morto Luis Sepulveda: ha perso la battaglia contro il Coronavirus

Il mondo dopo il Coronavirus secondo lo scrittore Paolo Giordano

La prospettiva è quella di un modello di società destinato a cambiare: “Vivremo in un paesaggio diverso, con modalità diverse. Lo stiamo già sperimentando: le distanze, le code, le protezioni. Molti vivono questo come se fosse un intervallo per poi tornare alla normalità, invece dobbiamo abituarci: uno studente che si mette in fila per entrare in classe, l’attesa per il supermercato, i viaggi… sarà tutto più protocollato. Guardiamo quel che sta succedendo a Wuhan: quello è il nostro futuro”. Paolo Giordano lancia quindi un invito ‘politico’: “Se non viene data una prospettiva, se non viene creata un’aspettativa è difficile tenere sotto controllo sessanta milioni di italiani impazienti”.

Lo scrittore, infine, parla delle nuove generazioni, degli adolescenti e di come vivono il Coronavirus. Spiega: “Questa sottrazione di libertà negli anni più vitali mi pare terribile. La maturità, la primavera dei sedici, diciassette anni: sono esperienze importantissime e irripetibili che stanno perdendo. Però sono stupito guardando i miei ragazzi: sono sorpreso della disciplina e dell’accettazione con cui stanno affrontando la situazione. Però non posso immaginare che effetti avrà questa privazione sugli anni a venire, penso alla voglia di viaggiare, all’apertura al mondo”.

Leggi anche –> Coronavirus, la controversa tesi: “Sparisce da solo dopo 70 giorni”