Poliziotta morta di Coronavirus: “Aveva aiutato tanti bambini”

La vicenda di Marylou Armer, 43 anni, una poliziotta morta di Coronavirus in California: “Aveva aiutato tanti bambini vittime di abusi”.

Marylou Armer

Marylou Armer, 43 anni, è morta il 31 marzo per complicazioni da Covid-19. Si tratta del primo ufficiale di polizia della California a perdere la vita a causa della malattia causata dal nuovo Coronavirus. Membri della famiglia, amici, colleghi e sostenitori delle vittime hanno ricordato la premurosità di Armer verso gli altri. La sua morte, dicono, ha ispirato gli altri a portare avanti il ​​suo altruismo. Ad esempio, sapendo che Armer era in servizio fino al momento in cui si è ammalata, Mari Lau, sua sorella maggiore, ha acquistato 140 mascherine chirurgiche blu che dicono “#BlueForMarylou” per il dipartimento di polizia di Santa Rosa come omaggio a sua sorella.

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L’impegno per i più deboli di Marylou Armer, poliziotta uccisa dal Coronavirus

In tanti ricordano il suo impegno ed episodi simbolici. Quando Marylou Armer vide la bambina traumatizzata, piccola e spaventata, si chinò sulle sue mani e sulle sue ginocchia senza esitazione. La piccola era stata vittima di abusi sessuali: la poliziotta le chiese cosa era accaduto, indagando con il giusto tatto, pur fornendo supporto emotivo. Una volta terminato l’interrogatorio, ha parlato con i genitori preoccupati della bambina, spiegando la situazione lancinante e facendogli sapere come potevano essere utili. Christine Castillo, che dirige Verity, un’organizzazione no profit con sede a Santa Rosa che rappresenta i sopravvissuti a violenze e abusi sessuali, ricorda vividamente quell’episodio.

Non fu l’unico episodio simile che vive protagonista Marylou Armer. Stephen Bussell, amica e collega officer di Armer, ha avviato una raccolta fondi attraverso l’organizzazione Peace Officers Research Association of California che ha raccolto oltre 62.400 dollari per la sua famiglia. Anche un’altra donna, sapendo che la Armer non venne testata subito per capire se avesse il Coronavirus, ha avviato una petizione per richiedere test per i primi soccorritori. Più di 56.000 persone hanno firmato. Grande dunque la spinta e la solidarietà, anche in virtù del fatto che la poliziotta era essa stessa persona molto altruista.