Germania: la verità sul lockdown e le nuove misure dal 4 maggio

La verità sul lockdown da Coronavirus in Germania e le nuove misure dal 4 maggio: perché non ci sono stati ‘disasti’ e cosa riaprirà.

(ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Nei giorni scorsi, è stata diffusa nel nostro Paese la notizia che la Germania, uno dei Paesi presi a esempio nella gestione del Coronavirus, aveva visto l’indice R0 aumentare troppo. Questo, secondo la stampa, sarebbe derivato da un allentamento delle misure. In realtà, come spiega la trasmissione televisiva ‘Le Iene’, il dato riferito è falsato  O quantomeno fa riferimento a un solo giorno. Il 27 aprile infatti l’R0 in Germania è stato dello 0,96 (arrotondato a 1). Il giorno dopo è già sceso a 0,90, lo stesso registrato il 20 aprile quando vennero decise le riaperture. Il 29 aprile era a 0,75, un indice molto basso.

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Perché in Germania il Coronavirus non ha fatto i ‘disastri italiani’?

Attenzione: quell’indice ritenuto molto basso è comunque più alto della media italiana. In Italia, il 23 aprile il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli ha dichiarato che si aggira tra 0,5 e 0,7. Quindi resta un punto da chiarire: perché la Germania riapre e l’Italia no? Gli elementi da tenere sotto osservazione sono due. Il primo riguarda il diverso approccio nella gestione della prima emergenza. Centralizzazione dei poteri ed efficienza organizzativa hanno evitato il disastro che invece l’Italia non è riuscita a evitare. Per essere chiari, la Germania disponeva di dispositivi di protezione individuale e tamponi, facendosi trovare preparata. In Italia quello che è successo è sotto gli occhi di tutti.

I casi di positivi tedeschi sono ovviamente calcolati al ribasso, anche lì esistono gli asintomatici. Di certo, nessuno ha parlato di 8-10% della popolazione positiva al virus, come successo in Italia. Il secondo punto riguarda l’ospedalizzazione e le terapie intensive: in Germania, i contagiati sono stati curati quanto più possibile a casa, evitando il modello ‘lazzaretti’ visto in Italia. Non solo: il sistema sanitario tedesco ha una rete di posti in terapia intensiva molto più estesa dell’Italia.

La verità sul lockdown in Germania: cosa è aperto e cosa riaprirà?

A ‘Le Iene’, Stefano Mento, romano che vive e lavora da 9 anni a Dusseldorf, ha spiegato: “Nella fase del lockdown hanno chiuso le scuole e proibito gli assembramenti ma non hanno impedito alla gente di uscire e lavorare. E non c’erano autocertificazioni, poliziotti, droni o posti di blocco continui. Dal 4 maggio, dopo le prime riaperture dei negozi del 20 aprile, molti bambini e ragazzi torneranno in classe, riapriranno anche i parrucchieri, per esempio, fatto salvo il rispetto della distanza di un metro e l’evitare assembramenti superiori a 50 persone. Riapre quasi tutto insomma e nessuno pensa di tornare indietro. Stanno già preparandosi anche alla stagione estiva da giugno, con la possibilità di riprendere a usare gli aerei con accordi con alcuni altri paesi”.

In realtà, anche in terra tedesca non vige alcuna regola del ‘liberi tutti’, ma l’allentamento delle restrizioni è graduale. La Germania ha annunciato ulteriori passi per allentare le restrizioni del Coronavirus nella vita pubblica, con le istituzioni religiose, i parchi giochi, i musei e gli zoo che hanno avuto il via libera alla riapertura. Angela Merkel ha affermato che l’allentamento delle misure era solo un “passo” e che la prossima settimana sarebbe stato concordato un piano di più ampia portata. Insomma, la Germania rivedrà le misure di blocco del Coronavirus, ma il piano di allentamento è duraturo e partirà di fatto anche qui da questi giorni. In ogni caso, non vi sarà fine alle più ampie misure di allontanamento sociale fino almeno al 10 maggio. Sempre decisamente prima del primo giugno.

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