Coronavirus: nuove speranze per la produzione di un vaccino

Nuove speranze per la produzione di un vaccino contro il Coronavirus: a che punto è la ricerca e quali sono le problematiche reali.

(OLGA MALTSEVA/AFP via Getty Images)

Gli scienziati sono sempre più ottimisti sul fatto che un vaccino possa essere prodotto in tempi record. Ma farlo fabbricare e distribuire porrà enormi sfide. Lo spiega il New York Times, che ha dedicato un ampio servizio alla questione. In un progetto di ricerca medica quasi senza rivali per obiettivi ambiziosi e portata, ricercatori di tutto il mondo si stanno rimboccando le maniche per ricevere vaccini sperimentali contro il Coronavirus, solo pochi mesi dopo l’identificazione del virus. Aziende come Inovio e Pfizer hanno iniziato i primi test sull’uomo per determinare se i loro vaccini sono sicuri. I ricercatori dell’Università di Oxford in Inghilterra puntano a essere pronti per settembre.

Leggi anche –> Morto Ezio Bosso, pianista geniale: aveva 48 anni

Coronavirus, la speranza di un vaccino: a che punto è la ricerca

Moderna ha annunciato lunedì risultati incoraggianti rispetto a una sperimentazione sui livelli di sicurezza del suo vaccino in otto volontari. Non ci sono dati pubblicati, ma le notizie circolate hanno acceso le speranze e fatto salire vertiginosamente le azioni dell’azienda. Anche gli studi sugli animali hanno suscitato aspettative. I ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center hanno pubblicato mercoledì ricerche che dimostrano che un prototipo di vaccino ha efficacemente protetto le scimmie dall’infezione da virus. I risultati apriranno la strada allo sviluppo di un vaccino umano, hanno affermato i ricercatori coinvolti in questa sperimentazione.

Nei laboratori di tutto il mondo, c’è ora un cauto ottimismo sul fatto che un vaccino contro il Coronavirus, e forse più di uno, sarà pronto il prossimo anno. Gli scienziati stanno esplorando non solo un approccio alla creazione del vaccino, ma almeno quattro. L’urgenza è così grande che si cercano scorciatoie in quelli che sono i soliti processi. Un vaccino efficace sarà cruciale per porre fine alla pandemia, che ha ammalato quasi 5 milioni di persone in tutto il mondo e ne ha ucciso oltre 300mila. Un’immunità diffusa grazie al vaccino riaprirebbe la porta alla normalità quotidiana senza distanziamento sociale e dispositivi di protezione individuale come le mascherine.

Leggi anche –> Adolescente morto di Coronavirus negli Usa: aveva 12 anni

Le problematiche nello sviluppo di vaccini contro il Coronavirus

“Quello che la gente non capisce è che normalmente lo sviluppo del vaccino richiede molti anni, a volte decenni”, ha detto il dott. Dan Barouch, un virologo del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston che ha condotto i test sulle scimmie. Per tale ragione, “cercare di comprimere l’intero processo del vaccino in 12-18 mesi è davvero inaudito”. Questo dunque rischia di diventare “il programma di sviluppo di vaccini più veloce mai visto nella storia”. Un progetto ambizioso a cui prendono parte più di 100 team di ricerca in tutto il mondo. Sta diventando così una vera e propria sfida per i ricercatori.

C’è però diffidenza rispetto ad alcune pratiche: ad esempio Moderna e Inovio non ha mai prodotto un vaccino approvato per uso clinico, figuriamoci uno che può essere prodotto in quantità industriali. Moderna è stata criticata per aver fatto previsioni rosee, basate su una manciata di pazienti, senza fornire dati scientifici. Florian Krammer, un virologo della Icahn School of Medicine del Mount Sinai a New York, ha predetto che almeno 20 candidati vaccinali aggiuntivi si faranno strada nelle sperimentazioni cliniche nelle prossime settimane. Ma molti di questi vaccini, col passare del tempo, non potrebbero superare i test. Inoltre, i virus possono sfidare i produttori di vaccini mutando rapidamente, cambiando forma in modo che gli anticorpi che lavorano su un ceppo virale falliscano su un altro.