Mario Corso: addio al centrocampista della Grande Inter

Morto Mario Corso: addio al centrocampista della Grande Inter, inventò le punizioni a foglia morta e venne ribattezzato il piede sinistro di Dio.

(foto pubblico dominio)

Tutti i tifosi nerazzurri, sin da bambini, hanno decantato le lodi della formazione dell’Inter più forte di sempre, come se fosse una filastrocca. Più in generale, chiunque sia tifoso di calcio conosce quella formazione a memoria: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarnieri, Picchi ecc. L’undicesimo in campo di quella formazione si chiamava Mario Corso e  lo soprannominavano il piede sinistro di Dio. In nerazzurro consecutivamente dal 1957 al 1973, ha collezionato 509 presenze, segnando 94 reti.

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Ritratto di Mario Corso, bandiera della Grande Inter

Soprattutto fu giocatore simbolo della Grande Inter allenata da Helenio Herrera. Negli anni d’oro, in maglia nerazzurra, vinse quattro scudetti, due Coppa Campioni e due Coppe Intercontinentali. Diventò uno specialista dei calci piazzati, anzi ne inventò addirittura una di punizione, quella a foglia morta. Classe 1941, è stato anche bandiera della nazionale di calcio, pur giocando appena 23 partite e segnando 4 gol. Anzi, nelle gare che contavano, ovvero Mondiali ed Europei, venne sempre escluso dall’undici titolare o non venne convocato dal ct Edmondo Fabbri. Bistrattato dagli allenatori azzurri, ma punto fermo della Grande Inter, Mariolino Corso venne candidato per tre volte al Pallone d’Oro e in un’occasione arrivò settimo.

Terminata la carriera di calciatore nel Genoa, fu poi allenatore e nella stagione 1985-1986 allenò anche la sua Inter, subentrando a Ilario Castagner e qualificando la squadra alla Coppa Uefa. Cordoglio da parte dell’Inter in una nota che lo ricorda: “É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile”. Addolorato anche Massimo Moratti, ex presidente nerazzurro e figlio del presidente della Grande Inter: “Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia”.

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