Chi è Saul Nanni, uno degli attori italiani più promettenti: interpreta Marco nel film di Netflix dal titolo Sotto il sole di Riccione.
Classe 1999, il bolognese Saul Nanni è oggi uno degli attori italiani più promettenti. Nato e vissuto nel capoluogo emiliano, ha un fratello e una sorella, Gioele e Aurora. Il suo esordio sul grande schermo risale al 2014, quando viene inserito nel cast di Un boss in salotto, regia di Luca Miniero. Partecipa a Questo nostro amore 70, regia di Luca Ribuoli, ma soprattutto è tra i protagonisti della serie per ragazzi Alex & Co. Dopo aver lasciato la serie alla fine del 2016, si trasferisce per qualche mese a Los Angeles.
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Carriera e curiosità su Saul Nanni, giovane attore italiano
Nella serie tv è Christian Alessi, ruolo che ripropone nella pellicola Come diventare grandi nonostante i genitori, regia di Luca Lucini, sceneggiato da Gennaro Nunziante. Nel 2016 interpreta anche Romeo nella serie televisiva Non dirlo al mio capo. Nel 2017 viene diretto dal maestro del cinema italiano Pupi Avanti, nel film per la televisione Il fulgore di Dony. Nello stesso anno prende parte anche alla serie televisiva Scomparsa.
Torna a vestire i panni di Romeo, nella seconda stagione di Non dirlo al mio capo. Con lui recita un’altra attrice di Alex & Co, Beatrice Vendramin. L’anno dopo è il fotomodello omosessuale Flavio nella serie tv Made in Italy, quindi interpreta Sebastiano ne I ragazzi dello Zecchino d’Oro. Torna sul grande schermo con Mio fratello rincorre i dinosauri, diretto da Stefano Cipani e tratto dall’omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol. Infine, nell’estate 2020, arriva il ruolo di Marco nel film prodotto da Netflix, Sotto il sole di Riccione, commedia balneare con soggetto di Carlo Vanzina e musiche di Tommaso Paradiso, ex frontman dei The Giornalisti.
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La passione per il cinema di Saul Nanni: come nasce
In un’intervista a ‘Vanity Fair’ dell’agosto 2019, Saul Nanni ha parlato della sua passione per il cinema: “I miei sono dottori, non c’entrano niente con questo mondo, ma abbiamo sempre avuto la sala col video-proiettore, ci chiudevamo dentro, io, papà e nessun altro, fin da quando avevo otto anni, e guardavamo film non adatti alla mia età, da Tarantino a Kubrick. Il mio babbo è sempre stato molto rimproverato per questo”.