L’attore italiano Carlo Verdone racconta al Maurizio Costanzo Show la disavventura vissuta durante un viaggio in Iran. “Imbarcati su un’aereo come” “appestati”.
Carlo Gregorio Verdone nato a Roma il 17 Novembre 1950, è uno degli attori e registi italiani, di maggior rilievo.
Figlio di Mario Oreste Verdone, critico cinematografico e saggista italiano, Carlo alimenta la sua passione per il cinema anche grazie alla vicinanza del padre, ed ai viaggi effettuati insieme.
Racconta che all’età di 18 anni, nel 1968, non avrebbe mai pensato di diventare un attore, “avevo i capelli, mi innamoravo spesso, una Vespa truccata e mi sentivo felice”, così dice il comico italiano.
Diplomatosi al Liceo Ginnasio, si laurea all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con il massimo dei voti, 110 e Lode, in Lettere Moderne.
Nel 1981 dopo molti film da protagonista, esplode al grande pubblico con il film Bianco, Rosso e Verdone, con la speciale partecipazione di Elena Fabrizi conosciuta come La Sora Lella.
Nella metà degli anni ’80 viene ideato e girato il film “In viaggio con papà”, dalla straordinaria immaginazione e creatività di Carlo Verdone e Alberto Sordi.
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Il racconto dell’Iran
Il piccolo Carlo Verdone che viaggiava con il padre racconta la loro disavventura durante il viaggio in Iran al Maurizio Costanzo Show nell’intervista live del 1999.
Atterrano a Teheran, capitale dell’Iran, per partecipare ad una conferenza sulle presentazioni teatrali ed artistiche a cui parteciparono tutti i paesi come la Francia, la Germania e molti altri.
Arrivati in albergo i due si dissetano con un bel bicchiere d’acqua ghiacciata non pensando minimamente alle conseguenze.
Si presentano allo spettacolo tutti eleganti fino a quando non inizia l’opera dalla durata di 3 ore. Dopo solo 1 ora e 45 di spettacolo il piccolo Carlo inizia ad avere dei dolori all’addome, sintomi evidenti di una enterocolite che riuscirà poi a gestire, ma in che modo?
Di seguito il video dell’intervista e la storia raccontata dallo stesso Carlo Verdone:
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Il viaggio dei due sfortunati italiani si conclude con il ritorno in Italia dopo aver contratto una forma di Colera, ed essere ricoverati al Santo Spirito di Roma.
