Ci sono avvenimenti che segnano un epoca, degli spartiacque. Da quel giorno in poi, ci si riferirà a prima di e dopo di. L’11 settembre è uno di quelli ed il più documentato.
Prima di diventare un’immagine di dolore e morte, le Twin Towers erano l’orgoglio della Grande Mela. Progettate dal giapponese Minoru Yamasaki e inaugurate nel 1973, ospitavano la Borsa mondiale del petrolio, la Borsa per i metalli preziosi, il Marriott Hotel oltre ad uffici e centri commerciali.

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Gli eventi
Ma il loro splendore non durò a lungo. Coloro che nel 2001 avevano un televisore e la capacità di guardarlo, avranno per sempre in mente le Torri Gemelle, simbolo dello skyline di New York, colpite e fumanti la mattina di un martedì qualsiasi. Prima la Torre Nord alle 8.45 (ora locale) e un quarto d’ora dopo, la Torre Sud.
Mentre i newyorchesi erano con il naso all’insù e il resto del mondo incollato alla tv, guardando la gente disperata lanciarsi dai grattacieli, un altro aereo volava verso la morte in direzione del Pentagono, che raggiunse alle 9.45.
Intanto il presidente Bush, prelevato da una scuola dove era in visita, venne imbarcato sull’Air Force One, dove rimarrà in volo fino alle 18.54, ora del suo rientro a Washington.

Alle 9.59 crollò la Torre Sud, sbriciolandosi su sé stessa, sconvolgenti le immagini delle persone ricoperte di polvere che vagano senza più orientamento ai piedi di quello che restava del World Trade Center.
Un quarto Boeing, dirottato con l’intenzione di schiantarsi sul palazzo del Congresso a Washington, non lo raggiunse mai. Si schiantó a Shanksville, Pennsylvania, grazie alla rivolta degli eroici passeggeri. Erano le 10.03.
Mezz’ora dopo anche la Torre Nord crollò.
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Il dopo
Quando la polvere si diradò erano morte 2977 persone (246 sugli aerei di linea, 2 603 a New York e 125 al Pentagono), tra queste 200 si erano lanciate nel vuoto, 415 erano soccorritori, 19 dirottatori, oltre 6000 erano rimaste ferite.
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Molte altre morirono negli anni successivi per malattie causate dalle polveri delle due torri. Le conseguenze geopolitiche di quel giorno sono presenti tuttora. Bush diede il via all’offensiva in Afghanistan, nell’intento di smantellare Al Qaeda ed eliminare Osama Bin Laden, il suo leader e mandante degli attentati.
Le conseguenze di queste decisioni sono sotto gli occhi di tutti, proprio in questi giorni.