Il prete più famoso d’Italia molla tutto e si ritira | Non lo vedremo mai più

Certi personaggi segnano l’immaginario delle persone, sono legati a momenti di vita difficili da dimenticare. Lui è uno di questi. Riusciranno i suoi fans a superare la perdita?

Terence Hill, al secolo Mario Girotti, nacque a Venezia nel 1939. Il papà era chimico e lavorava alla Schering, la mamma era invece tedesca, di Dresda. Nel 1943 la famiglia si trasferisce nella città della madre. Purtroppo Dresda subirà in quegli anni uno dei bombardamenti più pesanti della Seconda Guerra Mondiale. Una vera pioggia di fuoco per fiaccare il Reich. In due giorni di bombardamento angloamericano furono scaricate quasi 4000 tonnellate di bombe, tra esplosive ed incendiarie.

Un giovane Mario Girotti
Un giovane Mario Girotti (Instagram)

Ricordando quegli anni, Hill dichiara: Fino ai 6 anni ho parlato solamente tedesco. “Mia madre veniva dalla Sassonia. Io sono cresciuto a Lommatzsch vicino a Dresda”.  Del bombardamento dice: Non ne parlo volentieri. Con mia madre ci siamo nascosti in cantina. Da lì potevamo vedere che il cielo sopra Dresda era totalmente rosso”.

Nel 1947 torna in Italia, in Umbria: “Abbiamo fatto tutta questa distanza a piedi, portando tutto quanto possedevamo in mano”

Già da bambino, il futuro Trinità si dimostrò un duro.

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Gli esordi nel cinema

Il regista Dino Risi lo notò durante una gara di nuoto e gli fece recitare un piccolo ruolo in Vacanze con il gangster del 1951. La strada del cinema era ormai aperta. Continuò a recitare parti non rilevanti in molti film, alcuni dei quali con registi importanti, tra cui Luchino Visconti. Il grande regista gli diede infatti un ruolo nel celeberrimo “Gattopardo”.

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La strana coppia

Nel 1967 venne ingaggiato per il ruolo di co-protagonista per il film spaghetti-western “Dio perdona. Io no” con Bud Spencer. Quel ruolo era in realtà destinato a tale Peter Martell, che però si ruppe un piede, ufficialmente cadendo da cavallo e ufficiosamente tirando un calcio ad un muro litigando con la fidanzata.

Ricordando il giorno in cui si conobbero, Bud Spencer, anni dopo, usava queste parole: Ero seduto e stavo ripassando a mente le battute di una scena. Erano tutti molto nervosi a causa dell’incidente avvenuto all’attore che doveva essere il mio coprotagonista. Io non ero affatto nervoso perché per me si trattava di un’altra esperienza della vita senza molto significato e anche perché l’attore che si era rotto il piede aveva un carattere un po’ arrogante e io non vado molto d’accordo con le persone arroganti. Perciò attendevo paziente quando Terence arrivò e si avvicinò per presentarsi: “Ciao, io sono Mario…piacere di conoscerti!”. Si mise a sedere accanto a me e cominciammo a studiare la scena assieme. Capii subito che era una persona per bene, amichevole e tranquilla e mi dichiarò subito la sua ammirazione per i miei passati successi sportive. Aveva occhi bellissimi e un sorriso dolce, il tipo di uomo che qualunque madre vorrebbe dare in sposo a sua figlia. Mi fu subito simpatico e penso che anche lui abbia sentito la stessa empatia sia dal punto di vista umano sia da quello professionale.

La mitica coppia
La mitica coppia (Instagram)

Lì nacque una delle coppie di più grande e duraturo successo del cinema italiano. A quel film ne sono seguiti molti altri, per la precisione diciotto.  Alcuni titoli: Lo chiamavano Trinità… (1970), …continuavano a chiamarlo Trinità (1971), …più forte ragazzi! (1972), …altrimenti ci arrabbiamo! (1974) con la mitica Dune Buggy, I due superpiedi quasi piatti (1977), Io sto con gli ippopotami (1979) e molti altri.

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La televisione

E’ negli anni Duemila che la carriera di Terence Hill riprese nuovo vigore grazie al piccolo schermo. Dal 2000 infatti è stato il protagonista della serie Don Matteo e nel 2006 anche di Un passo dal cielo dove ha recitato per tre stagioni. Un ruolo a lui congeniale in quanto ecologista convinto,  fanatico della raccolta differenziata, con i pannelli solari in casa, e un sistema di riciclo dell’acqua piovana.

Ma è il prete in tonaca nera e bicicletta che ha stregato i telespettatori per ben 13 stagioni. Una fiction da record pensando agli ascolti che si sono mantenuti altissimi nel corso degli anni.

Terence Hill/Don Matteo
Terence Hill/Don Matteo (Instagram)

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Ma ora basta. Don Matteo esce di scena. Niente eventi roboanti o promozioni a cardinale pare, ma questo lo spiegherà il nuovo prete, tale Don Massimo, interpretato da Raul Bova. Raul/Massimo non indosserà la tonaca e appenderà la bici al chiodo andando in giro su una più “rock” moto per salvare le sue pecorelle.

Riuscirà il fascinoso Raul a non far rimpiangere l’iconico Terence? All’audience l’ardua sentenza.