Arriva la notizia che speravamo di non sentire mai. E’ ufficiale la Banca Monte Paschi di Siena sull’orlo del fallimento, tutto a causa di un personaggio molto noto, vediamo chi è.
La Banca Monte Paschi di Siena S.P.A. è una delle banche più antiche d’Italia, fondata nel 1472, nasce con il nome di Monte Pietà con la finalità di aiutare le famiglie bisognose della città di Siena.
La storia di MPS
Considerato il quarto gruppo bancario assieme ad altre 3 società come Intesa San Paolo, Unicredit e Banco BPM, attivi anche a livello internazionale, gestiscono anche patrimoni privati, polizze assicurative sulla vita, fondi pensione e fondi comuni di investimento mobiliare.

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Il 5 Ottobre di quest’anno, è stata dichiarata la vendita ad una società gestita dalla Warburg Pincus a sua volta gestita dalla Banca Monte Paschi Belgio, con un prezzo di vendita fissato a 42 milioni di euro.
Al giorno d’oggi il capitale sociale del Gruppo Montepaschi, è divisa per il 68,2% tra lo Stato italiano con la partecipazione del Ministero dell’economia e delle finanze, mentre il restante 31,8% è suddiviso tra società minori.
Il colpevole del fallimento
Il fallimento della società è dovuto soprattutto ad un intervento di risanamento andato male deciso dal direttore generale, Giuseppe Mussari assieme ad Antonio Vigni. Ma il colpevole non è lui, bensì un affare pagato più del suo reale valore.
“A Siena l’avevano detto subito, Antonveneta sarà l’inizio della fine”. Così i membri della società descrivono il colpevole dell’irreparabile danno apportato al Gruppo Montepaschi.

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Il colpevole è Antonveneta (Banca Antoniana Popolare Veneta) . Pagato più il suo reale valore, oltre 9 miliardi di euro, e non avendo i fondi necessari all’acquisto, la Banca Monte Paschi di Siena chiese un prestito di circa 5 miliardi indebitandosi per altri 3 miliardi di euro.
Con l’aumento del loro capitale massimo, hanno toccato vette troppo alte per loro, in quanto iniziò tutto a rivoltarsi contro e l’investimento più grande di sempre che doveva risanare tutti i problemi finanziari dell’azienda, si rivelò il mattone che lo fece sprofondare sul fondo del mare.
Subentra quindi la crisi in seguito al fallimento di Lehman Brothers, nella quale interviene lo Stato, elargendo un notevole prestito di ben 1,9 miliardi di euro per salvare il salvabile. Ma nel 2020 ancora non si è risolto nulla, anzi sembra che le cose stiano peggiorando in quanto i soldi che entrano nelle casse di MPS vengono sposati in una banca “amica”, la Amco.
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A fine 2020 il debito stimato per risanare la Banca Monte Paschi di Siena ammontava alla gigantesca somma di 22 miliardi di euro, mentre oggi dopo la pandemia, sarebbero anche riusciti ad ottenere un buon utile di 388 milioni di euro, portando così la sua situazione lontano dal baratro.