Marco Giallini, il popolare attore romano, ha molto in comune con il personaggio che ha portato sul piccolo schermo. Vediamo perché.
Se c’è uno che si è fatto da solo, quello è proprio Marco Giallini.
Nato nel 1963 da una famiglia operaia, il padre lavorava alle fornaci. Vivevano in una borgata, al Nomentano Alto e l’attore ringrazia la sua infanzia e adolescenza per i sogni che gli ha regalato.
La lunga gavetta
Marco Giallini, prima di essere un attore, ha fatto davvero di tutto, tra cui l’imbianchino e il trasportatore di bibite. Poi a 22 anni si è iscritto a ad una scuola teatrale, La scaletta di Roma e da lì sono arrivati i primi ruoli in teatro.
La grande occasione gliel’ha procurata il suo amico Valerio Mastrandrea.
Mastrandrea fece il suo nome al regista Marco Risi che lo scelse per il ruolo del marito fedifrago di Monica Bellucci ne “L’ultimo capodanno”.
Parlando di quel ruolo, Giallini si è lasciato andare ad una battuta dicendo che avrebbe meritato un busto con l’epigrafe “Ha messo le corna a Monica Bellucci”».
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Tra i film più famosi si cui Giallini è protagonista, da citare: ACAB – All Cops Are Bastards, di Stefano Sollima, Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone, Una famiglia perfetta di Paolo Genovese, Tutta colpa di Freud di Paolo Genovese, Perfetti sconosciuti sempre di Paolo Genovese, Beata ignoranza, di Massimiliano Bruno, Io sono Tempesta di Daniele Luchetti.
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La tragedia
La sua più grande sostenitrice è sempre stata la moglie Loredana.
I due si sono conosciuti che erano poco più che bambini, lei aveva solo 14 anni. Si sono sposati ed hanno avuto due figli, Rocco e Diego.
All’improvviso, nel 2011, la tragedia. Mentre parlavano, Loredana gli si accascia tra le braccia. Un verdetto implacabile, emorragia cerebrale. Dopo due giorni la morte.
Raramente l’attore ne ha parlato. Quando lo ha fatto, ha ricordato il dolore immenso, il senso di colpa per non aver colto i segnali premonitori, i fortissimi mal di testa sottovalutati, e il carico di dover allevare due bambini all’epoca ancora molto piccoli.
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È per loro che si è impegnato così strenuamente nella carriera, per dar loro una possibilità in più.
Ma la sofferenza per la morte della moglie non è mai sparita, l’ha solo chiusa a chiave.
In questo ha molto in comune con Rocco Schiavone, anche lui vedovo dell’amatissima moglie, Marina.
Come per Schiavone, anche per Giallini, la sua Loredana è sempre con lui, ovunque.