I videogiochi, sotto forma di console, sono nati alla fine degli Anni ’70 e da quel momento non hanno più lasciato le nostre vite.
I videogiochi fanno ormai parte della nostra vita. Le console su cui giocare, da soli o in compagnia, sono presenti nella quotidianità della maggior parte delle persone. Nel corso degli anni si sono evoluti in maniera esponenziale, arrivando a diventare dei veri e propri simulatori della realtà.
Ma come e quando è nato tutto? Escludendo il Commodore 64, un computer più che una console, la nascita delle prime piattaforme “casalinghe” per videogames si è avuta alla fine degli Anni ’70 e l’inizio degli ’80.
La madre delle moderne PlayStation, XBox e Nintendo Switch, è certamente l’Atari 2600, della prestigiosa ditta americana che aveva lanciato anche il gioco Pong con i mattoncini che si scambiavano una pallina di pixel. La console veniva venduta, generalmente, con due joystick e due paddle, aveva una RAM a 128 byte e una definizione a 160×192 pixel a 128 colori.
L’Atari 2600, dalla sua uscita nel 1977 alla sua dismissione dal mercato nel 1991, riuscì a vendere oltre 30 milioni di unità e 120 milioni di cartucce. Sul mercato dell’usato è ancora possibile acquistare questa console per poche decine di euro, mentre per un pezzo nuovo si parte da 150 euro.
Leggi anche >>> Bmw Concept 02, la nuova elettrica che pensa ai più giovani – VIDEO
Videogiochi, le console storiche: il NES di Nintendo
All’inizio degli Anni ’80, in Giappone si entra definitivamente nella storia. Il 15 luglio 1983 viene immesso sul mercato orientale il Famicom, che arriva nell”85 in Occidente con il nome di NES, Nintendo Entertainment System. La storicità di questa console è dovuta al fatto che veniva venduta con la cartuccia di Super Mario Bros., il primo capitolo del videogioco più famoso della storia.
Il NES, inoltre, introduceva il gamepad che andava a soppiantare gli obsoleti joystick. La console Nintendo superò i 61 milioni di pezzi venduti e sul mercato si trova ancora oggi a pochissimi euro.
Leggi anche >>> Anche le monete da 2 centesimi di euro possono valere un patrimonio | Fino a 150mila euro
Parte la sfida a Nintendo, nasce il Sega Master System
Il boom di Nintendo, diede anche il via alla spinta di altre aziende alla ideazione di nuove console per videogiochi. E a sfidare il colosso giapponese arrivò Service Games, per tutti SEGA. L’azienda di Tokyo lanciò nell’ottobre 1985 la SG-1000 Mark III, in Europa commercializzato l’anno successivo e conosciuto con il nome di Sega Master System. Questa console ebbe un discreto successo, con circa 13 milioni di pezzi venduti, ma servì principalmente a preparare la strada al vero gioiello di SEGA: il Mega Drive.
Il Mega Drive arrivò nel 1988 con l’obiettivo di sfidare apertamente Nintendo sul mercato dei videogames. Questa console vantava un processore a 16 bit, quando la maggior parte delle concorrenti viaggiava a 8, e risultava quindi velocissima. A dare la spinta massima a questa piattaforma, che riuscì a vendere quasi 42 milioni di pezzi, anche la cartuccia di Sonic the Hedgehog; gioco che sorprese tutti per la sua fluidità con protagonista il coniglio blu super veloce. Al giorno d’oggi, sul mercato italiano, il Mega Drive si può trovare intorno ai 40 euro.
Leggi anche >>> Chi non ha mai indossato un paio di Levi’s 501? Quello che non sapete è che oggi valgono una fortuna
Nintendo Game Boy, ecco la console portatile

Nell’aprile del 1989, Nintendo portò sul mercato una console che cambiò radicalmente il modo di vedere i videogiochi. Esordisce, infatti, il Game Boy la prima console tutta portatile che sfondò sia sul mercato orientale che occidentale. L’idea di poter giocare in movimento diede un impulso alle vendite di questa piattaforma che, prendendo in considerazione anche la versione “Color”, arrivò a vendere 120 milioni pezzi.