L’esordio in ambito pornografico avvenne nel 1983, con il film “La conchiglia dei desideri”, diretto da Schicchi. Ma anche un’altra carriera.
Di sicuro la si ricorda per un altro tipo di carriera. Ma Cicciolina è stata anche una parlamentare della Repubblica Italiana. E’ stata pagata con i nostri soldi. Scopriamo quanto. E’ stata parlamentare della Repubblica italiana dal 2 luglio 1987 al 22 aprile 1992. E’ uno di casi che, ancora oggi, vengono ricordati per dipingere la politica nostrana.
La carriera da pornostar
Oggi ha 69 anni. Ma per diverso tempo è stata il sogno erotico di molti italiani. Proprio la sua grande, grandissima, popolarità, le hanno permesso di diventare deputata. Sebbene arrivasse da ben altra carriera. Stiamo parlando di Ilona Staller, all’anagrafe Elena Anna Staller. Ma, per tutti, Cicciolina.
L’esordio in ambito pornografico avvenne nel 1983, con il film “La conchiglia dei desideri”, diretto da Schicchi. L’ultimo film pornografico di Cicciolina fu invece “Passione indecente”, girato nel 1991. Fondò insieme a Schicchi l’agenzia Diva Futura, che scoprì, fra le altre, Moana Pozzi, Ramba e Barbarella, e diresse anche un film hard.

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La carriera in Parlamento e i soldi degli italiani
Insieme a Moana Pozzi, la più famosa pornostar degli anni ’80 e ’90. Di nazionalità ungherese, farà grande carriera soprattutto in Italia. Fino alla candidatura nel Lazio e all’elezione nel Parlamento Italiano, grazie al Partito Radicale.
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Cinque anni in Parlamento. Ovviamente pagata dagli italiani, come la legge impone. Ma negli anni in cui Ilona Staller è stata fuori dalle aule politiche (circa 30 anni) ha continuato a essere retribuita dagli italiani. Grazie al vitalizio. E’ stata uno dei bersagli del Movimento 5 Stelle nella lotta al taglio dei vitalizi. Il leader del Movimento dell’epoca, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, parlava di migliaia di euro. Ma per Cicciolina, quanto percepito, era troppo poco, 800 euro mensili, tenuto conto che la “pensione” precedentemente era di oltre 3.000 euro. Davvero assurdo per aver “lavorato” meno di 5 anni.
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Ma noi preferiamo ricordarla in altri ruoli, che non quelli politici.