Gomorra: la famiglia Savastano esiste davvero | La storia del Clan Di Lauro nella fiction

Che Gomorra, fiction cult ormai in tutto il mondo, sia tratta dall’omonimo libro di Roberto Saviano è ben noto. Ma Saviano si è ispirato alle vicende di personaggi reali e, in alcuni casi, ancora vivi.

Quello che atterrisce ed affascina della serie cult trasmessa da Sky, Gomorra, è che dietro le vicende narrate, ci siano quelle reali di un clan camorrista.

Il clan in questione è quello dei Di Lauro attivo a Secondigliano sin dagli anni Settanta.

Il clan Di Lauro: la storia

La faida che li vede protagonisti inizia con l’omicidio di Aniello Lamonica da parte di Paolo Di Lauro, a cui è ispirato il personaggio di Pietro Savastano.

Di Lauro
Paolo Di Lauro – Pietro Savastano ( foto web)

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Paolo è figlio di venditori ambulanti “magliari”famosi per i prezzi bassi e le truffe. Paolo, però,  vuole fare il salto di qualità e sceglie la via più facile, il crimine.

Entra  a far parte del clan dei Lamonica, diventando il braccio destro del boss Aniello. Per lui, il boss di Forcella coniò il soprannome di Ciruzzo ‘o milionario”.

Paolo uccide il suo capo perché non riesce a convincerlo a lanciarsi nel business della droga. 

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Alla fine degli anni Ottanta Di Lauro  diventa  così il signore di Napoli. 

Suo figlio Cosimo invece è il modello per Genny Savastano. Cosimo prende in mano le redini del clan quando il padre si da alla latitanza. il soprannome che preferisce è Don Eleganza, ma ne esiste anche un altro, che gradisce meno: ‘O Chiatt (il grasso).

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Cosimo Di Lauro
Cosimo Di Lauro (IvanGrippo, CC BY-SA 4.0 _https___creativecommons.org_licenses_by-sa_4.0_, via Wiki

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Cosimo non ha il carisma del padre, ma è molto più violento. Decide di “mandare in pensione” i vecchi alleati  e di circondarsi di persone nuove, più giovani.

Ma uno dei vecchi non ci sta. Lello Amato detto ‘o Spagnuolo organizza i fuoriusciti e forma un nuovo clan. Ecco la famosa scissione che innescherà a Napoli la più sanguinosa guerra di Camorra, la faida di Scampia, che in tre anni farà più di 300 morti. 

Tra le vittime  non ci sono solo camorristi, ma anche tanta gente normale, Antonio Landieri, disabile di 25 anni, ucciso per caso durante una stesa; Gelsomina Verde, 22 anni, barbaramente torturata e uccisa per non aver rivelato dove si nascondesse il suo ex-fidanzato; Dario Scherillo,  ucciso per sbaglio vicino al suo negozio.

Salvatore Esposito
Salvatore Esposito nei panni di Genny Savastano (Instagram)

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Paolo Di Lauro viene arrestato nel 2005 in casa della sua compagna a Scampia. Al momento dell’arresto gli abitanti del quartiere provano ad ostacolare le forze dell’ordine e si sente dire tra la gente “Ciruzzo è sul’ nu magliaro, è il San Gennaro di Secondigliano” che è il loro modo in codice per dire “non siamo stati noi a tradirti”.

Anche Cosimo viene catturato nel 2005 nel rione Terzo Mondo a Secondigliano.

La fiction è solo una versione edulcorata di una vicenda infame narrata da Saviano.