Non tutti i veicoli sottostanno a questa tassa. Alcuni solo per un periodo stabilito di caso in caso, altri, invece, hanno un esonero totale
Tra le tante spese fisse che tartassano gli automobilisti, il bollo auto è probabilmente il più odiato. A volte è una vera e propria mannaia per i proprietari delle vetture, costretti a pagare cifre non di poco conto per poter usufruire del proprio mezzo. E si tratta, ovviamente, di un’imposta obbligatoria.
Il bollo auto
Si tratta di una tassa regionale annuale che spetta a tutti i proprietari dei veicoli registrati al Pubblico Registro Automobilistico, indipendentemente se questi siano circolanti o meno. Nel 2020, la pandemia da Coronavirus ha portato a qualche sospensione dei pagamenti, ma in generale, in Italia ogni anno vengono versate somme complessive per oltre 5 miliardi di euro.
I parametri presi in considerazione per calcolare l’importo del bollo sono diversi. Il più importante è la potenza in kilowatt (kW) del veicolo e la classe ambientale. Un criterio che si spera possa pesare sempre meno per gli automobilisti, visto che un po’ tutte la case automobilistiche stanno tentando di abbassare le proprie emissioni e, in molti casi, passare all’ibrido o all’elettrico. A essere penalizzate sono quindi le vetture più datate, che hanno un sistema che inquina maggiormente.

Particolari agevolazioni ed esenzioni per i disabili. Ma, comunque, spulciando bene i vari regolamenti si può risparmiare abbastanza.
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Chi può non pagarlo
Non tutti i veicoli sono soggetti a questa tassa, alcuni solo per un periodo stabilito, altri, invece, beneficiano di un esonero totale. Sono considerate auto d’epoca, quelle che hanno più di trent’anni. Ebbene, questi veicoli non pagano il bollo auto, ma solo una tassa di circolazione che va dai 25,82 ai 31,24 euro. Ovviamente stesso discorso per i ciclomotori. Se, invece, i veicoli hanno tra i venti e i ventinove anni di vita, il bollo auto si paga a metà. Ma bisogna essere in possesso di un certificato di rilevanza storica.
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Essendo una tassa regionale, comunque, tutto varia da territorio a territorio. Tra le regioni più elastiche nei pagamenti, abbiamo per esempio il Piemonte, che applica le esenzioni alle vetture Euro 6. Abbastanza benevola anche la Regione Lombardia, che prevede anche un incentivo per chi rottama un’auto particolarmente inquinante.
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Quindi le esenzioni non riguardano solo le auto d’epoca. Chi acquista un’autovettura elettrica ha il vantaggio di non pagare il bollo auto per cinque anni. E anche quando si inizierà a pagare, l’imposta sarà comunque più bassa rispetto alle vetture ad alimentazione tradizionale. Conviene, no?