Nei guai la sorella della nota attrice, le accuse sono pesantissime. La Rivelli avrebbe avuto in casa due flaconi di droga dello stupro.
Agli agenti avrebbe detto di utilizzarla per pulire l’argenteria e che era completamente all’oscuro di cosa in realtà contenessero quei flaconi.
La Rivelli dice la verità?
Claudia Rivelli sostiene di usare quel prodotto da anni per fare le pulizie, equiparandolo a una specie di acquaragia. Al giudice che l’ha interrogata dopo aver passato un’intera notte in cella di sicurezza, ha spiegato che anche la madre era solita utilizzarla e prima di morire aveva chiesto al figlio della Rivelli di ordinarla. Il nipote ha fatto solo quello che gli ha chiesto sua nonna, solo che invece di un flacone ne sono arrivati due.
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L’arresto per detenzione e spaccio
I due flaconi incriminati sono stati ritrovati in casa di Claudia Ravelli e contenevano un quantitativo di un litro e mezzo ciascuno. Al loro interno, l’Gbl, meglio conosciuta come la droga dello stupro. L’arresto è scattato dopo lunghe indagini da parte della polizia dell’aeroporto di Fiumicino che da tempo indagava sull’arrivo di flaconi di questa pericolosa e subdola droga. Seguendo uno dei pacchi arrivati in aeroporto, gli agenti sono finiti direttamente in uno dei quartieri più esclusivi di Roma. La residenza della sorella di Ornella muti, appunto.
Le dichiarazioni al momento dell’arresto
Quando la polizia ha bussato alla porta di Claudia Rivelli, questa ha solo detto di usare il liquido per pulire l’auto del figlio e per lucidare l’argenteria. Una versione che non ha convinto gli agenti che, quindi, hanno trasferito la Rivelli in una cella di sicurezza. Per la donna sono stati chiesti i domiciliari e la prima udienza del processo è fissata per febbraio.