Una vita a braccetto con il vizio: Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, non ha mai nascosto i suoi trascorsi (felicemente risolti) con il gioco d’azzardo. Ma recentemente, in California, ha deciso di sperimentare anche la marijuana. Il risultato è stato devastante.
Pochi sapevano che dietro la faccia pulita e infantile (il soprannome “Pupo” non è stato scelto a caso) del Ghinazzi si agitasse un demone che stava distruggendogli la vita.
Eppure, l’uomo che aveva fatto sorridere con innocenza milioni di italiani, con le sue canzoni leggere, melodiche, giocose, si stava perdendo nell’abisso del gioco d’azzardo.

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I soldi guadagnati (non pochi) scrivendo e cantando successi popolari come “gelato al cioccolato”, “sarà perché ti amo”, “su di noi”, si volatilizzano di notte tra le sue dita, lasciandolo in balia degli strozzini, disperato e solo.
Poker, Baccarat, Chemin de Fer, un artista miliardario che improvvisamente si ritrova indigente e arriva a meditare il suicidio.
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“Questo dramma mi ha insegnato molto più del successo” ricorda oggi Pupo che, per tornare sulla scene, ha dovuto fare un percorso di disintossicazione che l’ha restituito alla vita.
Ma c’era una porta che, nei suoi 62 anni vissuti pericolosamente, lo showman aretino non aveva mai aperto: quella della droga. Il sesso certamente, il rock ‘n roll più o meno. Ma no, la droga no. Quella mai.
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Diventato inviato temporaneo della Iene ha pensato, disgraziatamente, di fare anche questo passo. Volato in California col programma di Italia 1, ha deciso di raccontare il mondo della marijuana. Una sostanza che pur restando a tutti gli effetti uno stupefacente si può liberamente consumare in quello stato non solo per uso medico ma anche ricreativo.
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Pupo si è lanciato nella giostra della cannabis (un business miliardario e alla luce del sole) con l’entusiasmo del principiante: sotto gli occhi della telecamera è entrato in negozio specializzato, tra accessori di ogni tipo e versioni di “erba” anche potentissime. Ha fumato avidamente da un bong: una specie di pipone per fumatori consumati, che talvolta stende i suoi adepti con poche boccate. Ha succhiato gelati al THC. Ha percorso in pochi minuti tutta la spirale che ad altri è costata anni di impegno ed “esperienza”.
Una “botta” drammatica
Davanti alla telecamera, Pupo ha cominciato a sragionare, perdere coerenza, ridere. E’ andato completamente fuori di testa. Ma poi ha cominciato anche a sentirsi male. E l’allegria chimica si è fatta dramma.
Un dramma che è continuato per tutta la notte. Nausea, giramenti di testa. Pupo si è ritrovato abbracciato al WC, urlante: “sto morendo, chiamate un’ambulanza, voglio tornare in Italia!”.
Era dolce, un po’ salato. Ma non era un gelato al cioccolato. E Pupo ci ha quasi rimesso la pelle. Sicuramente imparerà molto anche da questa esperienza.