Scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo 38 anni di ricerche, finalmente la scoperta 

Emanuela Orlandi è scomparsa nel 1983. Un giallo mai risolto tra Vaticano, Servizi Segreti, banda della magliana e tanti, tanti soldi sporchi. Oggi si scopre chi potrebbe aiutare a ritrovarne il corpo. E il nome lascia tutti a bocca aperta.

La sparizione di Emanuele Orlandi è uno dei casi più oscuri della storia italiana. Sparisce il 12 giugno 1983 e nel tempo le indagini, mai approdate a nulla di definitivo, coinvolgono la banda della magliana, il Vaticano, i Servizi Segreti italiani, la banca vaticana, il crack del Banco Ambrosiano. Più si allarga il campo delle potenti entità coinvolte, più appare chiaro che una risposta definitiva sarà difficile da trovare. 

Emanuela Orlandi_ la ragazza rapita nel 1983 | Web Source
Emanuela Orlandi_ la ragazza rapita nel 1983 | Web Source

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Emanuela abita in Vaticano insieme alla sua famiglia, frequenta il liceo scientifico presso l’esclusivo Convitto Nazionale e frequenta una scuola di musica. Scompare proprio mentre va alla sua lezione di pianoforte.

Telefona alla sorella, dicendole che un uomo le ha offerto un lavoro di volantinaggio molto ben pagato ma di poche ore. La sorella la scongiura di tornare immediatamente e di parlare con la madre. Da allora di Emanuela non si saprà più nulla.

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Il mistero cominciato quel giorno, da allora si è solo infittito. Le ricerche cominciano subito. Telefonate misteriose cominciano ad arrivare nei primi giorni, testimoni, mitomani, o forse primi contatti da parte della banda dei rapitori. Le indagini si concentrano intorno ad un uomo che forse è stato visto parlare con la ragazza e alla sua BMW. Un uomo con accento “americano” entra in contatto con la famiglia, chiede l’installazione di una linea diretta con il Cardinale Casaroli.

Si arriva ad ipotizzare il coinvolgimento di terroristi mediorientali, e in particolare dei Lupi Grigi di Ali Agca, che rivendicano il rapimento. Un altro depistaggio? Dalle analisi dei nastri, gli esperti giungono a una sconcertante ipotesi: la voce dell’ “americano” potrebbe essere in realtà quella del cardinale Paul Marcinkus, presidente della Banca Vaticana (e di lì a poco coinvolto nell’immenso e sanguinoso scandalo del crack del Banco Ambrosiano). Le indagini non arriveranno mai a niente di definitivo.

Emanuela_ quasi quarant'anni di ricerche, guidate dal fratello | Web Source
Emanuela_ quasi quarant’anni di ricerche, guidate dal fratello | Web Source

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Nel 2005 una telefonata a “Chi l’ha visto” pare portare a una svolta. Una voce anonima sostiene che per risolvere il caso di Emanuela Orlandi occorre andare nella Basilica di Sant’Apollinare. E qui avviene la scoperta: sepolto come un principe nella grande Basilica romana c’è il boss della banda della Magliana, Enrico De Pedis.

Una sepoltura che si scoprirà voluta e autorizzata alle massime sfere vaticane, in particolare dal Presidente della CEI, cardinal Ugo Poletti. Lo scandalo è enorme. Le indagini ripartono in nuove direzioni, ma ancora una volta senza una soluzione definitiva: banda della magliana, uomini vestiti da sacerdote,  testimoni improbabili, nomi intoccabili, indizi contraddittori. Il Vaticano protesta ma ancora una volta gli inquirenti non riescono a venire a capo della intricata matassa. 

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L’ex magistrato Capaldo: “sono pronto a svelare i nomi”

Caso Emanuela Orlandi_ Papa Ratzinger mandò due emissari per risolverlo | Web Source
Caso Emanuela Orlandi: Papa Ratzinger mandò due emissari per risolverlo | Web Source

Oggi una nuova trasmissione televisiva promette una nuova svolta. Ad Atlantide, intervistato da Andrea Purgatori, l’ex magistrato Giancarlo Capaldo si dichiara pronto a svelare i nomi di due emissari di Papa Ratzinger che nel 2012 offrirono la disponibilità del Vaticano a far ritrovare il corpo di Emanuela. In cambio, racconta Capaldo, si chiedeva di liberare la Chiesa dall’imbarazzo della scoperta della tomba di De Pedis. 

Capaldo terminò il suo incarico prima di poter concludere l’inchiesta ma oggi è pronto a svelare i nomi degli inviati vaticani e rivela che dell’incontro potrebbe esistere una registrazione. E attende di fornire tutto alle autorità giudiziarie che lo interrogheranno.

Il caso Orlandi è a una nuova svolta. Sarà finalmente quella decisiva?