Il cantante Ermal Meta ha raccontato di aver avuto paura di diventare padre a causa del suo passato difficile.
Ermal Meta ha conosciuto il successo musicale negli ultimi anni grazie all’exploit avuto a Sanremo prima nel 2015, partecipando come concorrente delle Nuove Proposte con il brano “Odio le Favole” che fu ascoltatissimo in Italia, poi nel 2017 nella sezione Big arrivando al terzo posto con la canzone “Vietato Morire”. Nel 2018, il cantante di origine albanese conquista la vittoria del Festival grazie al brano “Non mi avete fatto niente” in coppia con Fabrizio Moro. Con quello stesso brano, i due parteciparono all’edizione di quell’anno dell’Eurovision Song Content piazzandosi in quinta posizione.
Ermal Meta passando ha però avuto anche un’infanzia difficile a causa della violenza del padre, denunciata dallo stesso cantante nel corso di diverse interviste. A 13 anni, l’allora ragazzo lasciò l’Albania insieme alla madre e i fratelli troncando così ogni rapporto con il papà. Ha anche sofferto di epatite quando aveva 5 anni passando un anno in un letto d’ospedale. In una recente intervista a Verissimo, l’artista ha svelato una sua paura derivatagli proprio dal rapporto con il padre.
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Ermal Meta e la paura di diventare padre
Nel salotto di Silvia Toffanin, Ermal Meta ha rivelato di aver avuto paura in passato di avere dei figli per il timore di diventare come suo padre: “Per tanto tempo ho pensato di non voler diventare padre. Non avrei mai voluto correre il rischio che un bambino pensasse di me, quello che io ho sempre pensato di mio padre. Avevo molta paura di questa cosa. Da un po’ di tempo, qualcosa dentro di me è cambiato. Forse, però. Non lo so. Potrei dire che lo vorrei, ma quando ancora non lo so”.
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Il cantante ha poi parlato del suo successo e delle domande che si è fatto quando la sua musica non riceva gli apprezzamenti da lui desiderati: “Non arrivavo alle persone. Mi sono chiesto perché non mi filasse nessuno. Pensavo di non valere o che forse non davo qualcosa che valesse. Ho pensato che alle persone bisogna dare qualcosa di vero. Quando te lo togli da te per darlo a un altro, fa per forza male. È una parte di te. Quando l’ho fatto è successo un miracolo. Ho cominciato a strappare pezzi di me. E la gente mi ha voluto bene, però ogni cosa ha un costo”.