Tutti conosciamo la vicenda legata all’omicidio di Meredith Kercher e al processo ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito che per anni ha tenuto banco non solo nei tribunali, ma soprattutto in tv. Per Amanda il dolore è ancor vivo.
Quando Amanda Knox arriva in Italia è una studentessa ventenne di Seattle, che ama le lingue e l’Italia e che si stabilisce a Perugia per frequentare un corso d’Italiano.
Sua compagna di stanza a Perugia è una studentessa inglese Meredith Kercher.
Nulla faceva presagire la tragedia al centro della quale si ritrovò insieme al suo fidanzato di allora, Raffaele Sollecito.
La notte del 1° novembre 2007 Meredith viene ritrovata con la gola squarciata. Più tardi si scoprirà che le è stata usata anche violenza sessuale.
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Del delitto vengono accusati Amanda e Raffaelle sulla base di indizi a volte convincenti, a volte meno, fatto sta che i due finiscono in carcere. Una vicenda giudiziaria assurda, arrivata fino in Cassazione che sancirà l’estraneità dei due solo nel 2015.
Nel 2019 la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per avere violato i diritti di Amanda Knox, nella fattispecie il diritto all’assistenza legale, alla presenza di un interprete e a un trattamento dignitoso in occasione di un interrogatorio di polizia avvenuto nel 2007.La Corte ha inoltre condannato l’Italia a risarcire con 10.400 euro Amanda Knox per danni morali.

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La sua vita “dopo”
Finalmente libera, Amanda è tornata a Seattle, dove attualmente vive con il marito Christopher Robinson, in una villa da 700000 dollari.
Ha lavorato come giornalista freelance e ha scritto un libro sulle sue vicende personali, diventato poi un best seller. Forte della sua esperienza, è entrata a far parte di una società che si occupa di errori giudiziari, la National Innocence Project. Nel frattempo, è anche diventata mamma di una bimba, Eureka Muse, ma l’annuncio della sua nascita lo ha fatto solo mesi dopo. Amanda è ancora terrorizzata dalla morbosità dei giornalisti.
Parlando dell’Italia e della vicenda che l’ha vista protagonista suo malgrado, in una intervista a Le Iene, la Knox ha affermato come l’Italia sia ancora importante per lei, solo che mentre personalmente non porta rancore al Paese che l’ha incarcerata per quattro anni, si è detta certa che la cosa non sia reciproca. Sa che molti italiani continuano ad odiarla, o meglio ad odiare il ritratto che i media hanno fatto di lei all’epoca. Ha detto di essere stata dipinta come una ragazza bugiarda, razzista e ossessionata dal sesso.
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Ha paragonato la sua vicenda a quella di Chico Forti, l’italiano in carcere negli Usa ormai da anni per un omicidio che, con molta probabilità, non ha mai commesso.
L’immagine dell’assassina le è rimasta addosso, così come è rimasta a Raffaele Sollecito ed è un peso che entrambi continuano a portare.