Doveva essere una tranquilla puntata nell’astigiano, alla ricerca del ristorante migliore di Canelli e dintorni. E’ degenerata subito in una violenta rissa tra ristoratori: pietanze sputate, insulti in diretta e sui social. Tutto comincia con un capello.
“4 Ristoranti” è il programma di Alessandro Borghese che molti amano seguire per il clima rilassato e informale che ci si respira. Si viaggia per l’Italia e in ogni puntata ci si ferma a scoprire un territorio, attraverso quattro locali individuati dal conduttore-chef. La formula è ad alto rischio, perché i quattro ristoratori si assaggiano e si votano tra loro, appena calmierati dal voto di Borghese, che può cambiare tutto. Ma raramente lo fa.
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Le scintille però sono rare, appena accennate. I quattro colleghi che si sfidano e si giudicano fanno sforzi sovrumani per sorridersi e per esibire un distaccato savoir faire. Tutto è cerimonioso, le critiche soffici come piumini da cipria. Al massimo qualche colpo sotto la cintura parte nei taccuini, dove si vota all’oscuro dei colleghi. Ma con prudenza, perché i voti verranno infine discussi e confrontati. Al termine, tra molti sorrisi e qualche camuffato digrignar di denti il miglior ristorante viene eletto nella soddisfazione generale.
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Tutto il contrario di quanto è successo nella prima puntata della nuova stagione, ambientata nell’astigiano (Borghese è impegnato in una tambureggiante campagna pubblicitaria per l’Asti doc e si sa che le sinergie economiche sono importanti).
Qui nei dintorni di Canelli è, come si suol dire, saltato il tappo.

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Galeotto fu il capello. Dal momento in cui Borghese trova un ricciolo nero nel piatto servito nel ristorante di Fabio Fassio, scoppia il pandemonio. Il Fassio, anziché ripiegare su una veloce sostituzione del piatto con tante scuse (un incidente può capitare e la velocità di reazione a volte viene persino premiata), grida al complotto, se la lega al dito e nel seguito della puntata attacca e insulta i colleghi.
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Sputa una lumaca nel piatto, che a suo dire gli è stata servita cruda: “mi ha fatto venire un conato di vomito”. Ad un altro dice che i suoi agnolotti “sanno di sudore di cane”. Poi sputa anche il tonno di coniglio del terzo. I colleghi rispondono. Tutto il programma degenera in una rissa feroce, che Borghese non riesce a sedare e continuerà sui social, ancor più sanguinosamente.
“Insultatelo sul suo sito”, chiedono i dipendenti
La strategia di recupero di Fassio, titolare de “La signora in rosso” non ha dato i risultati sperati. Non solo la agitatissima puntata è stata vinta dalla sua avversaria Manuela Scavino, ma il sito del suo ristorante è stato travolto dalla reazione del pubblico.
I dipendenti dell’intemperante ristoratore sono stati costretti a chiedere una moratoria di insulti sul sito del locale, loro posto di lavoro. “Andate a insultare il titolare sul suo profilo personale” è stata la proposta di mediazione, accettata con entusiasmo dal pubblico.
Cominciata con un incidente, la puntata è finita peggio.
Al signor Fassio, purtroppo per lui, è salito un diavolo per capello. Avrebbe dovuto considerare che i diavoli se la cavano con le pentole, molto meno con i coperchi.
Il che in un programma di cucina può creare dei problemi.