Riuscire ad apparire sempre sorridenti davanti alle telecamere non è mai semplice quando c’è un dolore che non si ha sempre superato del tutto. Fernanda Lessa ne sa qualcosa.
Il pubblico è abituato a pensare che i personaggi del mondo dello spettacolo non abbiano grandi problemi nella loro vita privata e possano godere di grandi agi e comodità. Una situazione che, però, non corrisponde sempre al vero. Non mancano, infatti, i Vip che provano a condividere con chi li segue i momenti difficili che possono verificarsi nelle loro vite per provare a dare coraggio a chi si trova nella stessa situazione.
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Avere un esempio davanti da parte di chi ce l’ha fatta può infatti dare quel coraggio che a volte può mancare. Anche per loro può quindi diventare difficile riuscire ad andare avanti dopo la scomparsa di una persona cara, pur essendo costretti inevitabilmente a farlo. E Fernanda Lessa, una delle showgirl più apprezzate soprattutto negli anni ’90, ne sa qualcosa.
Fernanda Lessa e una perdita impossibile da colmare: le parole che fanno clamore
Ormai da tempo, complici anche alcuni problemi vissuti nel suo privato, Fernanda Lessa è lontana dalle telecamere e non ha un ruolo di primo piano in Tv. La brasiliana, infatti, preferisce per ora dedicarsi alla sua famiglia e ha deciso di vivere poco lontano da Torino, in attesa magari che possa arrivare una bella occasione che le permetta di farsi apprezzare dal pubblico.

Non tutti lo sanno, ma la showgirl conserva dentro di sé un grande dolore provato in seguito alla scomparsa di uno dei suoi figli. La bella Fernanda, infatti, ha perso anni fa un figlio poco dopo la nascita, ma ancora oggi non riesce a perdonarsi per quanto accaduto: “Mio figlio è nato, ha vissuto sette giorni nella culla. Si chiamava Joaquin. Ho potuto tenerlo in braccio da quando è stato tolto dalla culla a quando è entrato nella sala operatoria, era bellissimo – ha raccontato a Gabriele Parpiglia nella trasmissione ‘Seconda vita’ –. Dopo l’operazione è stato 15 giorni in terapia intensiva, aveva tantissimi tubi. Uscita di lì volevo riempirmi di gin. “Arriva una e mi dice: ‘Ma che madre sei, che non sei con tuo figlio!’. Mi veniva da spaccarle una bottiglia in testa. Lo abbiamo messo nella tomba di famiglia del papà, che è all’Isola d’Elba. Abbiamo donato gli organi”.
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Ma c’è un aspetto di quella tragedia che lei ancora oggi non riesce ad accettare. La morte del piccolo è infatti stata provocata da una malattia genetica che lei gli ha trasmesso, ma lei lo ha scoperto solo successivamente: “Poi ho scoperto che ero malata, che avevo una patologia che ho passato al bambino. Sono una nata con una vena in più, una patologia congenita grave. Ho provato rabbia, odiavo tutti”.