La notorietà si deve soprattutto alle bellissime gag con Anna Marchesini e Tullio Solenghi. Proprio sul palco, un’esperienza terribile
Per anni, tanti anni, ha fatto parte del Trio con Anna Marchesini e Tullio Solenghi, con il quale ha lavorato dal 1982 al 1994, proseguendo successivamente la sua carriera artistica da solo. Oggi Massimo Lopez viaggia verso i 70 anni e ha una lunga carriera alle spalle. Ma in passato se l’è proprio vista brutta.
La carriera di Massimo Lopez
Come detto, la notorietà si deve soprattutto alle bellissime gag con Anna Marchesini e Tullio Solenghi. Il loro primo lavoro di successo è Helzapoppin, su Radio 2. Nel 1985, il Trio fu scelto per 8 puntate televisive del varietà Tastomatto affiancando Pippo Franco. Qui nacquero molti degli sketch che li resero famosi, come le celebri interpretazioni telegiornalistiche e pubblicitarie dei personaggi del piccolo schermo.
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La loro fama raggiunge il culmine nel 1990 con la parodia de I promessi sposi, rilettura dell’omonimo romanzo manzoniano, trasmesso su Rai 1 in cinque puntate. Per lui, comunque, anche una proficua carriera da solista. Attualmente è impegnato in “Che tempo che fa”, sulle reti RAI.
E’ passato alla storia anche per la pubblicità realizzata per SIP e Telecom tra il 1994 e il 1999. Con l’ormai celebre slogan “Una telefonata allunga la vita”.
Vivo per miracolo
Ma la sua vita ha rischiato pericolosamente di accorciarsi. E’ stato lo stesso attore e comico, nel corso di un’intervista, a raccontare la drammatica situazione vissuta alcuni anni fa. Da cui si è salvato miracolosamente. Può adesso raccontarlo. Non senza commozione. 
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Per diverso tempo, infatti, il comico è stato costretto a rimanere lontano dalle scene per condizioni di salute tutt’altro che ottimali. Tempo fa – ha rivelato – è stato anche colto da un malore cardiaco, proprio mentre stava lavorando. Solo dopo ha capito di aver avuto un infarto. Ma in quel momento, nonostante l’indolenzimento, ha continuato a fare ridere il proprio pubblico, come sempre. “Ho pensato di morire e di non essere riuscito ad avvertire nessuno” racconta oggi con grande commozione.
