Salvare la vita delle donne si può | La prevenzione comincia dall’autopalpazione

Il tumore al seno è la neoplasia più frequente tra le donne. Colpisce, infatti, una donna ogni nove, in tutte le fasce d’età. Questo vuol dire che ogni anno, circa 50000 donne si ammalano.

 Ogni donna sulla terra ha una probabilità che oscilla tra il 10 e il 12 % di ammalarsi di tumore al seno.

Il tumore al seno è una malattia che per molti anni ha significato una condanna a morte o, nel migliore dei casi, una menomazione importante.

Accade che alcune cellule della ghiandola mammaria si moltiplichino in modo incontrollato diventando maligne. Successivamente queste cellule si staccano dal tessuto originario e invadono dapprima quelli più vicini per arrivare poi anche  ad organi più lontani.

Unite si può vincere
Unite si può vincere (Foto di marcojean20 da Pixabay)

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Le cause

Non è corretto parlare di causa vera e propria, non è un procedimento di semplice causa-effetto.

Le cause, anzi le concause, possono essere molteplici: l’età, il fattore ereditario, primo ciclo mestruale precoce (prima dei 12 anni), una menopausa tardiva (dopo i 55 anni), l’assenza di gravidanze, così  come alcuni metodi contraccettivi orali o alcune terapie ormonali usate in menopausa per alleviarne i sintomi.

Anche alcuni comportamenti sono colpevoli dell’aumento di rischio: l’obesità, l’alimentazione povera di frutta e verdura ed il consumo di alcol.

Se è vero che negli anni la mortalità per questo tipo di tumore è diminuita, è sicuramente decisiva la diagnosi precoce.

Il primo passo per una corretta prevenzione è l’autopalpazione.

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L’autopalpazione: come farla

È un test di autovalutazione che consiste nell’osservare la struttura e l’aspetto generale della mammella, riconoscendone i cambiamenti sospetti.

L’autopalpazione andrebbe fatta a partire dai vent’anni ogni mese, nel periodo compreso tra il settimo ed il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale.

Con la semplice osservazione si possono notare cambiamenti nella struttura della pelle, secrezioni di liquido dal capezzolo o alterazione nella forma della mammella.

In posizione eretta, piegare il braccio corrispondente al seno dietro la nuca, esaminare la mammella facendo scorrere con movimenti concentrici i polpastrelli dell’indice, medio e anulare.

autopalpazione
Un momento dell’autopalpazione (Persone foto creata da wayhomestudio – it.freepik.com)

In questo modo è possibile “sentire” la presenza di eventuali noduli o ispessimenti del tessuto mammario.

Gli stessi movimenti  andranno eseguiti dall’alto verso il basso e dall’esterno verso il capezzolo, disegnando sorta di stella.

Da non tralasciare il cavo ascellare intorno alla curva del seno e la parte vicina allo sterno.

La procedura va ripetuta in posizione supina, con il braccio corrispondente al seno piegato sotto la testa.

L’ultima operazione consiste nel premere delicatamente il capezzolo tra indice e pollice, per verificare che non esca liquido.

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In questo caso sarà utile avere a portata di mano un fazzoletto per controllare il colore del liquido fuoriuscito.

Ogni alterazione notata, anche in presenza di un piccolo dubbio, va riferita al medico che saprà valutarla ed indicare le azioni da fare.