Green Pass, la bocciatura da parte del Consiglio d’Europa: “È discriminatorio”

Secondo le ultime notizie, il Consiglio d’Europa ha espresso la propria contrarietà verso il Green Pass, definendolo discriminatorio.

Il Consiglio d’Europa ha recentemente bocciato il Green Pass. Il base all’ultimo report elaborato dall’assemblea degli Stati membri, riportato da Il fatto quotidiano, la certificazione verde sarebbe “uno strumento discriminatorio”.

Green Pass
Il Green Pass è stato bocciato dal CdE (web source)

Da quando gli Stati hanno introdotto il Green Pass, si sono diffusi pareri diversi e contrastanti che spesso hanno portato a proteste e manifestazioni. L’intervento del Consiglio d’Europa, ora, potrebbe influenzare ulteriormente l’acceso dibattito.

Il Consiglio d’Eruopa

Il Consiglio d’Europa (CdE) si distingue dall’Unione Europea, in quanto organizzazione internazionale nata nel 1949 con lo scopo iniziale di evitare il ripetersi degli orrori della Seconda Guerra Mondiale.

Il CdE continua a perseguire tale obiettivo, dedicandosi al rispetto dei diritti umani, alla promozione della democrazia, allo sviluppo della cultura europea e alla ricerca di soluzioni pacifiche ai problemi sociali. Composto da 47 Stati membri, ha sede istituzionale a Strasburgo.

Tale istituzione è estranea all’Unione Europea e non deve essere confusa con gli organi dell’UE (il Consiglio dell’Unione europea ed il Consiglio europeo). Nonostante non ci sia nessuna relazione tra il lavoro del Consiglio d’Europa e le politiche dell’Unione Europea, le dichiarazioni del CdE hanno un’influenza importante.

La bocciatura del Green Pass

Secondo il CdE, la certificazione verde è discriminatoria e la sua funzione sarebbe prettamente “punitiva”. Questa visione rischia di mettere in discussione l’intero sistema portato avanti dagli Stati, compresa l’Italia.

Il motivo per cui il CdE ha bocciato il Green Pass è dato principalmente dal legame tra certificazione verde e obbligo vaccinale. Vista l’imposizione del Green Pass per accedere alla maggior parte dei servizi, l’obbligo vaccinale starebbe diventando una realtà implicita. Tutto ciò va contro agli ideali del Consiglio d’Europa, che ha voluto precisare ai cittadini che non sono costretti a vaccinarsi se non vogliono.

L’istituzione, inoltre, sostiene che il concetto stesso di Green Pass andrebbe contro alla scienza. Questo perché si tratta di uno strumento politico che non fa realmente riferimento alla durata dei vaccini.

Consiglio d'Europa
Consiglio d’Europa (web source)

In Italia, come in altri Paesi, tra un decreto e l’altro sono stati modificati i mesi di durata della certificazione. Secondo il CdE, anche tali rettifiche non avrebbero nessun riscontro scientifico.

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Per il CdE, è fondamentale che ogni Stato garantisca ai propri cittadini che nessuno verrà discriminato se non si è sottoposto ai vaccini. Necessario sarebbe definire con precisione quali siano le discriminazioni, in riferimento alla negazione di determinati servizi, in quanto il sistema creato dai vari Paesi ora rischia di essere messo totalmente in dubbio.