Prezzi alle stelle. Colpa della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, oppure enorme truffa e speculazione mondiale?
Il Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha definito l’aumento dei prezzi del carburante una “colossale truffa”. Adesso, allora, qualcuno potrebbe finire in guai seri. Ecco cosa sta succedendo.

Secondo alcuni, l’aumento costante e indiscriminato del carburante (ma non solo) sarebbe una diretta conseguenza del conflitto, che ormai da circa tre settimane, sta scuotendo il mondo. La scelta della Russia di Vladimir Putin di invadere l’Ucraina sta causando morte e distruzione.
Ma sta cambiando il pianeta. Anzi, lo ha già cambiato. Uno di questi effetti è dato dagli enormi rincari sulle nostre bollette. Ma anche ai distributori. Dove benzina e diesel costano ormai abbondantemente sopra i due euro al litro. E sono arrivati a costare in maniera identica. Mai successo.
Adesso, però, la svolta. E potrebbero essere guai seri per molti. Anche perché, come detto, il ministro Cingolani ha definito tutto ciò “una colossale truffa”, quindi una gigantesca speculazione mascherata dalla difficile situazione politica e bellica che stiamo vivendo.
Ma, ora, qualcuno rischia grosso.
Indagini in corso
Alla luce dell’aumento del prezzo di gas, energia elettrica e carburanti la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine.
Si tratta di un procedimento al momento contro ignoti senza indagati e senza ipotesi di reato. “L’indagine è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili”, spiega la Procura.
Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Un’inchiesta nata, probabilmente, proprio dopo la grave denuncia del ministro Cingolani.
Su disposizione dei pm di piazzale Clodio sono partiti i primi accertamenti nell’ambito di un fascicolo che al momento resta senza indagati o ipotesi di reato.
Obiettivo di chi indaga è acquisire, in questa prima fase, elementi per eventualmente individuare un profilo penale dietro il repentino aumento dei prezzi. I magistrati di Roma hanno affidato l’attività di indagine alla Guardia di Finanza.
Ovviamente, tutto ciò si abbina anche al dibattito politico. “L’indagine della procura di Roma sull’ingiustificato aumento dei prezzi di gas e carburanti è un’ottima notizia: chi sta speculando su un momento così drammatico per l’Europa e per il mondo deve essere immediatamente fermato.
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Nel frattempo attendiamo che il Governo dia segni di esistenza e intervenga per fermare lo sciacallaggio denunciato anche dal ministro Cingolani: ogni giorno che passa è un danno enorme a famiglie e imprese, rimanere ancora fermi equivale a lasciare campo libero agli speculatori. Ci svegliamo?”. Scrive sui social il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.