Roberto Saviano, il video di denuncia | L’appello dello scrittore lascia tutti senza parole

Il giornalista, noto per il romanzo Gomorra, nelle scorse ore ha condiviso un video nel quale denuncia una grave mancanza di diritti.

Roberto Saviano nelle scorse ore ha voluto condividere un video di denuncia puntando l’attenzione su una situazione terribile, caratterizzata dalla mancanza di diritti e giustizia.

Roberto Saviano (fonte web) 02.04.2022-direttanews.it
Roberto Saviano, la denuncia sui social (fonte web)

Scrittore, giornalista e sceneggiatore, ha raggiunto la notorietà nel 2006 con la pubblicazione del suo primo romanzo, Gomorra. Inoltre ha collaborato con importanti testate giornalistiche sia italiane che internazionali quali L’Espresso, La Repubblica, il New York Times e il The Guardian.

La lotta contro alla mafia

Nato a Napoli nel 1979, Saviano è cresciuto a Caserta, dove nel 2002 ha iniziato a scrivere per diverse riviste e quotidiani tra cui Diario, Sud, Il Manifesto e Pulp.

Nel frattempo ha cominciato a collaborare con l’osservatorio sulla camorra del Corriere del Mezzogiorno e, dopo due anni, ha deciso di tornare nella sua città natale con l’obiettivo di studiare più da vicino gli avvenimenti legati alla criminalità organizzata.

La sua vita è cambiata nel 2006, anno di pubblicazione di Gomorra. Il romanzo prende ispirazione da fatti accaduti realmente, nell’ambito della camorra e della criminalità organizzata.

Saviano successivamente ha realizzato uno spettacolo teatrale omonimo, insieme a Mario Gelardi, ed è diventato sceneggiatore del film tratto dal suo romanzo. Il suo progetto ha avuto un enorme successo. Il film ha ispirato la serie, diventata cult, con Salvatore Esposito e Marco D’Amore.

Il 2006 è stato l’anno in cui ha raggiunto la fama ma anche l’anno segnato dalle prime minacce di morte da parte degli stessi cartelli camorristici di cui ha parlato nel suo libro. Per questo motivo lo scrittore da allora vive sotto scorta.

La denuncia alla guerra

In queste ore, Saviano ha deciso di lanciare l’ennesimo appello contro alla guerra, condividendo sui social un video che ha lasciato gli utenti sconvolti. Il terribile filmato mostra il trattamento riservato alle persone accusate di rubare nelle abitazioni abbandonate in seguito ai bombardamenti.

La punizione per i ladri consiste nel venire legati ai pali o agli alberi. In molti casi vengono poi spogliati o umiliati.

Lo scrittore, nel post, ha spiegato che tale pratica può essere considerata “umana” nei discorsi se la paragoniamo a ciò che accadeva durante la Seconda Guerra Mondiale, quando “l’alternativa era la fucilazione sul posto”.

Saviano ha spiegato che in queste situazioni non ci sono processi: “Esistono solo condanne in flagranza di reato oppure frutto di accuse diffuse”.Si tratta di una grave mancanza. Come spiegato dallo scrittore: “Il rischio della paranoia, di accuse false, di errori, scambi di persona o persino faide personali è altissimo“.

Queste sono le conseguenza della guerra. La “perdita di ogni possibilità di giustizia, di diritto”.