Hanno tempo quattro anni gli uffici per il condono edilizio per per smaltire un immenso arretrato di pratiche. La procedura per il condono verrà semplificata e conseguentemente sarà molto più rapida.
Sono passati 24 mesi dall’ultima ondata di richieste di condono e ora sembra tutto pronto per l’approvazione di numerosissime domande presentate o ancora da presentare. La mole di lavoro che è prevista per evadere le centinaia di migliaia di pratiche ha richiesto, addirittura, un incremento di personale degli uffici interessati.

Lo stop all’accettazione delle pratiche é avvenuto anche a causa della pandemia, ma ora si è pronti ad affrontare questa operazione mastodontica. Sono più di 180.000 le richieste da avallare e solo una minima parte è stata al momento lavorata.
L’investimento a carico delle autorità è impressionante. Sono stati stanziati due milioni e mezzo di euro, ma è previsto un impiego economico pari a circa il doppio.
La digitalizzazione delle pratiche per rendere il processo rapidissimo
La svolta risiede nell’idea di digitalizzare completamente la procedura; Così si potrà ridurre notevolmente il tempo di lavorazione della pratica e sarà più facile collaborare con diversi professionisti che potranno accedere online ai fascicoli.
Per le richieste di condono di abusi minori, come le tettoie, i terrazzini o le finestre, basterà un autocertificazione e le verifiche di preistruttoria saranno affidate ad un tecnico che effettuerà dei rapidi controlli a campione e formulerà la sua valutazione che nella maggior parte dei casi consisterà in un silenzio assenso.
Sono già state lavorate 7000 pratiche urgenti ed entro maggio verranno smaltite le restanti. L’obiettivo primario è di concludere tutta l’operazione entro il 2023.
Un’operazione da mezzo miliardo di Euro
Questa operazione farebbe incassare mezzo miliardo di euro al Comune di Roma. E’ infatti la giunta di Roberto Gualtieri ad essere coinvolta in questa ambiziosa lavorazione. Il Comune a fronte di uno stanziamento economico importante, ha considerato un rientro sostanzioso.
La spesa maggiore che il Campidoglio dovrà sostenere e quella per istituire una task force di lavoratori che, come in una catena di montaggio, dovranno cercare di smaltire più pratiche nel minor tempo possibile.
Rimane comunque il fatto che per le pratiche più complesse, che interessano vincoli paesaggistici o aree di terreno molto vaste, non sarà sufficiente il semplice intervento di un tecnico, ma le verifiche del caso verranno effettuate secondo i canoni vigenti.
La digitalizzazione del sistema comunque sarà una garanzia per velocizzare tutte le lavorazioni anche se il Comune non assicura di poter accettare la totalità delle domande. Molte potrebbero essere respinte per vizi di forma o problemi strutturali.