E’ stata una denuncia circostanziata a far partire il procedimento penale che ha portato alla condanna, peraltro con recidiva
Nuove grane per il Paris Saint-Germain. Non bastano le papere di Gigio Donnarumma. E nemmeno il timore, assai fondato, di perdere a parametro zero il grande campione Kylian ‘Mbappe. Per il club parigino adesso un nuovo scandalo, che sta avendo risvolti giudiziari.

Nonostante il roboante acquisto di Lionel Messi, la stagione del Paris Saint-Germain è stata fin qui tutt’altro che esaltante. In patria continua a primeggiare, ma quello sarebbe avvenuto, probabilmente, anche senza le spese pazze dello sceicco.
In Champions League, invece, che è da sempre il grande obiettivo dei parigini, i risultati sono da anni imbarazzanti. Ormai da diversi turni, infatti, il Paris Saint-Germain è stato eliminato dal Real Madrid del nostro Carlo Ancelotti, recentemente volato in finale dopo aver eliminato un’altra corazzata milionaria: il Manchester City di Pep Guardiola.
Insomma, i soldi non fanno la felicità. E nemmeno i successi. Ma i soldi possono essere truffati. Anche in modi piuttosto ingegnosi e, per certi versi esilaranti. Ecco, quindi, il nuovo scandalo che ha coinvolto il Paris Saint-Germain.
La truffa del finto calciatore
Un uomo, infatti, ha tentato di sfruttare il noto brand del club della Tour Eiffel per un proprio tornaconto personale. Ma è stato scoperto e condannato a due mesi di carcere. Ecco i dettagli di una storia grottesca avvenuta nelle ultime ore.
Tutto accade in occasione della Coppa Gambardella. Si tratta di una competizione calcistica che in Francia è molto nota e longeva, essendo nata nel 1955 e organizzata dalla Federcalcio transalpina per le squadre giovanili.
L’occasione, quindi, è quella del match tra le rappresentative under 19 del Lisieux e del Paris Saint-Germain. Proprio in tale occasione un uomo, d’aspetto più giovane rispetto alla propria età, si è finto un giocatore del della formazione under 19 del Paris Saint-Germain. Ha così approfittato della presenza dei parigini presso lo Zenao Appart-hotel per accodarsi, presentandosi come una delle stelline della squadra.
L’uomo, pur avendo 28 anni, si è presentato alla prenotazione con il finto nome Diarra. E ha ingannato tutti, trascorrendo tre giorni a sbafo nella sua camera, con colazione, pranzo e cena inclusi. E sembra che non abbia lesinato di mangiare tutto. Ma proprio tutto.
Poi, però, ha esagerato, tentando di prolungare la propria presenza nell’hotel di lusso. Fin quando è stato scoperto e denunciato dal titolare dell’albergo. Il danno creato dal sedicente Diarra ammonta a circa 228 euro. Un genio della truffa, dato che non sarebbe la prima volta che mette in atto queste peripezie. Ma questa volta l’hanno beccato. L’uomo è stato condannato a due mesi di carcere.